Presto protagonista al cinema nel film Rosa, opera prima di Katja Colja, Lunetta Savino ha parlato della sua carriera da attrice in una lunga intervista a Vieni da me. Attraverso il classico gioco del “chi butti giù dalla torre?”, l’artista pugliese è tornata sul rapporto sul set con Michele Placido ed Emilio Solfrizzi: «Carriere ed età diverse, il bello di fare l’attrice è che ti danno partner di tutte le età (ride, ndr). Nel nostro lavoro si può fare, nella vita è un po’ più complicato. Michele ha grandissima esperienza e grande presenza, quando entra in scena te ne accorgi. Non è una primadonna. Con Emilio ci siamo molto divertiti. Tra i due tengo Emilio, Michele non la prendere male (ride, ndr)». Poi è il turno di Lino Banfi: «Uno dei più divertenti periodi della mia vita, Un medico in famiglia è stato un momento di svolta assoluta: dopo una lunga gavetta, è arrivato il ruolo che mi ha fatto conoscere al grande pubblico e agli addetti ai lavori. Lino è Lino, ci siamo incontrati poco tempo fa in un alberghetto in un paesino sconosciuto dell’Austria: abbiamo passato una settimana insieme a chiacchierare».



LUNETTA SAVINO A VIENI DA ME

«Con Lino c’è stata una frequentazione artistica durata molti anni, si è creato un affiatamento straordinario da subito. Tra lui e Solfrizzi, scelgo Lino», conclude Lunetta Savino. Poi è il turno di Gianni Morandi: «Gianni Morandi è l’idolo della mia infanzia. Sono andata da adulta a Napoli ad un suo concerto, ero l’unica da sola come una vera fan: l’ho aspettato all’uscita per chiedergli un autografo. Tra lui e Lino, scelgo Gianni». Dopo “nonno Libero”, ecco Massimo Ghini: «Massimo Ghini mi ha insegnato il bacio cinematografico. Con lui mi sono trovata molto bene, abbiamo condiviso un set molto bello e tenero. Ma tra lui e Gianni, tengo Gianni». Direttamente da Mine vaganti, tocca a Riccardo Scamarcio: «I figli so’ figli, tengo Scamarcio: i figli vincono sempre». Infine Franco Nero, primo attore con cui ha lavorato: «Tengo ancora Scamarcio: vado sulla gioventù (ride, ndr)».

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