Lunetta Savino a Verissimo racconta la sua infanzia, fatta anche di imitazioni. Aveva una grande passione per il canto, ma ha scelto la strada della recitazione. «I miei genitori erano molto aperti, quindi mi hanno stimolato a realizzare i miei desideri, anche se comunque c’erano dei timori perché la professione è precaria, non c’è uno stipendio fisso». Avevano però un patto: «Dovevo laurearmi. Ci ho messo una decina d’anni, era già nato mio figlio (Antonio Tavassi, ndr). Ero fuori corso, ma l’ho fatto per far contenti i miei e per chiudere un cerchio». Il padre, che sta per compiere cento anni, non manifestava apertamente la sua gioia. «Non sappiamo se festeggiarlo in Puglia o a Roma, dove viviamo ormai da tanti anni, ma in Puglia abbiamo le nostre radici».



Lunetta Savino ha descritto il padre come un uomo «anticonformista, lui era uno dei leader della goliardia». Forse la sua vena comica arriva dal padre, a cui vuole organizzare una festa di compleanno per celebrare i suoi cento anni. «Ci scontriamo ancora perché vuole decidere tutto da solo, quindi non è facile».



LUNETTA SAVINO E LA MALATTIA DELLA MADRE

Insieme hanno dovuto superare il dolore per la morte della moglie Gigliola, nonché mamma di Lunetta Savino. «Era una coppia modello, come lo sono molte di quella generazione». Ma è arrivato il morbo di Alzheimer a complicare tutto. «Per me è stato un dolore eccezionale, avevo un rapporto fortissimo con lei. Ci confrontavamo su tutto, era una donna molto curiosa, intellettualmente molto vivace, quindi vederla così era una sofferenza assoluta».

Fino all’ultimo spiraglio di luce l’attrice le leggeva poesie, visto che era docente universitaria di letteratura italiana. «La portavo anche al cinema finché ho potuto, magari poi dimenticava subito… Poi l’abbiamo lasciata andare», ha aggiunto Lunetta Savino a Verissimo. Ora le ritornano in mente i momenti precedenti alla malattia. «Dopo la sua morte mi è ritornata la sua memoria più antica, di tante cose belle, anche piccole. Per me è stato un riferimento assoluto, l’istinto di sentirla sopravvive», ha concluso l’attrice.



DAL FIGLIO AL COMPAGNO…

Lunetta Savino ha parlato anche del figlio Antonio, 32enne. «Il grosso è fatto ormai, il mio compito si è esaurito. Penso di aver fatto il massimo, mi sembra che sia un uomo sereno. Ha scelto la sua vita, ma gli rompo comunque le scatole ogni tanto», ha spiegato l’attrice a Verissimo. Invece sul compagno Saverio Lodato, con cui sta insieme da sei anni e mezzo: «Ero a Palermo e ci siamo conosciuti perché si occupava di mafia. Ha scritto libri su questo, è giornalista. È ironico e spiritoso, in questa fase della vita è importante». Quindi, sono molto complici pur avendo passioni diverse. «Ci piace trovarci e condividere pezzetti di strada vivendo in città diverse». Infine, sulla felicità: «Mi sembra così assoluta… Preferisco piccoli frammenti di felicità».