Il vaccino Lungvax, sviluppato dai ricercatori britannici dell’Università di Oxford, del Francis Crick Institute e dell’University College di Londra, punta a dare una svolta alla lotta contro il cancro al polmone. Lo studio, come riportato da Il Sole 24 Ore, è in corso, anche grazie ad un finanziamento di 1,7 milioni di sterline da enti di beneficienza, e presto dagli esperimenti in laboratorio si potrà comprendere se la reazione è efficace. La formulazione invece verrà testata nel corso della sperimentazione clinica, che coinvolgerà persone a rischio. La possibilità è infatti di preparare già 3.000 dosi.



La tecnologia con cui il vaccino in questione funziona è simile a quella usata da AstraZeneca per il siero contro il Covid. È, in termini tecnici, un vaccino a vettore virale. Ciò significa che usa un filamento di DNA per trasportare informazioni capaci di allenare il sistema immunitario a riconoscere delle specifiche proteine chiamate neoantigeni che sono presenti sulla superficie delle cellule cancerose, per poi eliminarle.



Lungvax, vaccino contro cancro al polmone: i ricercatori sono ottimisti

Lungvax, il vaccino contro il cancro al polmone, potrebbe essere sperimentato per la prima volta su persone a rischio, come quelle di età compresa tra i 55 e i 74 anni che sono o sono stati fumatori e che sono coinvolti in controlli periodici mirati nel Regno Unito. Prima dello studio clinico, però, la formulazione dovrà dimostrare in laboratorio di innescare effettivamente una risposta immunitaria nell’organismo. I ricercatori in tal senso sono piuttosto ottimisti.

“Meno del 10% delle persone affette da cancro ai polmoni sopravvive alla malattia per 10 anni o più. Ciò deve cambiare. Sulla base dei nostri modelli computerizzati e delle ricerche precedenti, riteniamo che il vaccino possa coprire circa il 90% di tutti i tumori polmonari e questo finanziamento ci consentirà di compiere i primi passi fondamentali verso la sperimentazione sui pazienti”, ha affermato l’autrice dello studio Mariam Jamal-Hanjani dell’University College di Londra e del Francis Crick Institute.