Secondo quanto riferito dalla Cia al dipartimento di Stato di Washington nel 1954 e nel 1955, “L’Unità” voleva pubblicare una foto nuda dell’ambasciatrice USA in Italia Clare Boothe Luce, anti-comunista, nella quale appariva coperta solo da un ventaglio. Lo scopo? Screditarla. Pare infatti che il quotidiano avrebbe voluto neutralizzare in questo modo colei che parlava del comunismo come di un “cancro mortale dello spirito”.



Lo si apprende mediante le colonne del “Corriere della Sera”, dove viene ricostruita per intero la vicenda di Clare Boothe Luce e della presunta istantanea senza veli, scattata in gioventù. I documenti dei servizi di sicurezza a stelle e strisce appartengono agli oltre 13mila file legati alle inchieste sull’assassinio di Kennedy, desecretati due giorni fa dagli archivi di Stato di Washington e pubblicati secondo le indicazioni fornite dalla Casa Bianca, che ha promesso massima trasparenza sulla questione.



FOTO AMBASCIATRICE USA CLARE BOOTHE LUCE NUDA: IL RETROSCENA SULLA MANCATA PUBBLICAZIONE DA PARTE DEL QUOTIDIANO “L’UNITÀ”

Più dettagliatamente, si legge sul “CorSera”, “il cablo del 5 febbraio 1954 riferisce che, secondo l’agente identificato col nome in codice Ouverture, un esponente del Partito comunista del Territorio Libero di Trieste (città che tornerà poco dopo ad essere pienamente italiana anche grazie al forte impegno della Luce) avrebbe trasmesso al Pci una copia del giugno 1926 della rivista Fiammetta contenente una foto di una donna nuda ‘che appare identica all’attuale ambasciatrice degli Stati Uniti in Italia’”.



“L’Unità”, tuttavia, non sfruttò mai quella fotografia e, inoltre, non è neppure certo che rappresentasse realmente Clare Boothe. La donna era descritta anche come “una donna molto disinibita, una discreta consumatrice di Lsd” e quello con Henry Luce, potente editore di Time, Life e Fortune, fu definito “un matrimonio s*ssualmente aperto, nonostante Clare Boothe Luce, oltre che arciconservatrice e anticomunista, fosse diventata, dopo la sua conversione del 1946 al cattolicesimo, un’integralista religiosa”.