L’uomo dai 7 capestri, diretto da John Huston

Martedì 1 agosto, nel pomeriggio di Rete 4, alle ore 16,30, andrà in onda il film L’uomo dai 7 capestri. Il film è di produzione statunitense, datato 1972, ed è un tradizionale western che vede alla regia John Huston, già candidato all’Oscar più volte e vincitore del titolo di miglior regista nel 1949 con Il tesoro della Sierra Madre. Per questo film, nello stesso anno, ha ottenuto anche il Golden Globe. La sceneggiatura è del regista John Milius e una menzione particolare va alla colonna sonora, realizzata da Maurice Jarre, musicista e compositore francese vincitore del premio Oscar per ben due volte, per il film Lawrence d’Arabia e per Il Dottor Zivago, oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti e candidature.



Il protagonista principale è interpretato da Paul Newman, famoso attore, sceneggiatore, regista e pilota automobilistico americano, protagonista di capolavori significativi e vincitore dell’Oscar alla carriera nel 1986, nonché miglior attore nel 1987 con Il colore dei soldi. Ha ottenuto il Golden Globe come miglior debuttante nel 1957 e ha continuato a ricevere premi per tutto il resto della propria carriera. Elencando il cast, si possono citare Jacqueline Bisset, Ava Gardner, Tab Hunter e lo stesso regista John Huston.



La trama del film L’uomo dai 7 capestri: un giudice piuttosto singolare

La trama del film L’uomo dai 7 capestri inizia con un colpo che viene condotto proprio da Roy Bean, interpretato da Paul Newman, che di mestiere fa il brigante. A Magdalena mette a segno un’azione e raggiunge poi un villaggio che si trova dall’altra parte del Rio Pecos. Rischia di essere mandato a morte per impiccagione e picchiato selvaggiamente, ma viene salvato da una ragazza di nome Maria Elena.

Gli aggressori non hanno vita facile perché Roy Bean si vendica e li punisce con grande decisione. Un saloon frequentato da gente piuttosto stravagante diventa una sorta di aula di giustizia e, in questo contesto, Roy decide proprio di diventare il giudice di quel paese sperduto. Ha bisogno di essere coadiuvato da altre persone, perché mantenere l’ordine non sarà affatto semplice e sceglie quindi di nominare Bart Jackson, un collaboratore fuorilegge, insieme ad altri quattro membri della sua banda.



Il villaggio assiste a una sorta di sviluppo idilliaco, proprio grazie al mantenimento dell’ordine, con progressi su tutti i fronti, soprattutto dal punto di vista della tranquillità. La quiete, tuttavia, è frutto di esecuzioni capitali e ritorsioni sommarie. Il saloon prende il nome di Lilly Langtry, un personaggio teatrale molto apprezzato da Roy Bean.

La magia della pace e della tranquillità viene completamente compromessa dal decesso di Maria Elena, morta di parto, che lascia Roy da solo. Il sindaco che si insedia, con il favore della popolazione, decide di cacciare il giudice autoproclamato.
Trascorrono poi molti anni prima che Roy Bean faccia ritorno in quel paesino. Vorrebbe fare i conti con il sindaco, che nel frattempo è diventato un malvivente professionista che fa affari con il petrolio e che vorrebbe uccidere proprio la figlia di Bean. Sparatorie e tensione al massimo sono assicurate, per un film western dove gli scontri non mancano…