A “Ogni Mattina”, trasmissione di Tv8 condotta da Adriana Volpe, è intervenuto in qualità di ospite Marco Franceschini, responsabile nazionale del movimento raeliano, religione secondo cui l’uomo discenderebbe dagli alieni, che 25mila anni fa avrebbero condotto un esperimento sulla Terra, dando origine alla nostra razza. “Torneranno entro il 2035 e quindi occorre preparare un’ambasciata per accoglierli – ha asserito –. Fin dall’inizio ci hanno domandato di costruire un luogo dove arrivare per incontrare i nostri rappresentanti politici. Dovrà però essere edificato in un terreno con un diritto di extraterritorialità e in Israele. Perché? Perché vicino a Gerusalemme gli alieni avevano installato i primi laboratori in cui si è formata la vita: il giardino di Eden, la Mesopotamia”.



Addirittura, i raeliani hanno avviato i primi “contatti diplomatici con molti rappresentanti di Governo del mondo per preparare l’accoglienza”. Secondo il movimento, il popolo ebraico deriverebbe dall’unione degli Elohim (nome con cui sono identificati gli alieni) con gli uomini della Terra.

UOMO E ALIENI: LA FILOSOFIA RAELIANA

Marco Franceschini, sulla genesi dell’uomo dagli alieni, ha poi spiegato a “Ogni Mattina”: “Al movimento raeliano mi sono avvicinato ormai da trentaquattro anni, era il lontano 1987. Frequentavo una facoltà universitaria a carattere scientifico. Facevo ricerche però anche sulla religione e ho sempre creduto che non fossimo soli nell’universo”. Poi, la lettura dei libri di Rael, il profeta della religione, gli ha aperto un mondo: “L’ho conosciuto da vicino e mi ritengo fortunato. In sintesi, circa 25mila anni fa gli alieni avevano un livello tecnologico e scientifico pari a quello che abbiamo noi e hanno fatto esperienze scientifiche sul nostro pianeta, che è per loro un grande laboratorio. Grazie all’ingegneria genetica, hanno creato ogni forma di vita”. Nel corso degli anni, inoltre, gli Elohim “ci hanno inviato profeti in epoche e in aree geografiche precise: Gesù e Maometto sono dei messaggeri. Gesù è arrivato nella sua epoca in Israele con il compito di far conoscere la Bibbia (contiene testimonianze della creazione e cita sempre Elohim, non Dio) e diceva chiaramente ‘Mio Padre è nei cieli’. Rael è il profeta dell’era scientifica, che ci ha portato le rivelazioni sulle nostre origini”.



UOMO, ALIENI E RAELIANI: COSA C’È DOPO LA MORTE

Secondo Franceschini, Rael, nel 1973, quando era un giovane giornalista, avrebbe avuto un incontro diretto con un alieno, descritto come “un piccolo essere umano di un metro e venti d’altezza, con barba e capelli lunghi e uno sguardo pieno d’amore. Insomma, ci hanno fatto a loro immagine e somiglianza, ma hanno messo in noi la coscienza, l’autoprogrammabilità e il libero arbitrio, con la capacità di sentire l’infinito e diventare noi stessi dei creatori a nostra volta”. Nel movimento raeliano non esistono preghiere “ripetute come filastrocche”, ma contano i contenuti filosofici, che portano in dote elementi fondamentali per il raggiungimento della felicità e della realizzazione dell’essere umano. Per i raeliani il matrimonio “è un’istituzione estremamente primitiva: non puoi tenere insieme due persone con un contratto firmato per la vita. Esistono però le coppie che decidono di vivere insieme, magari anche per l’eternità”. Infine, cosa ci attenderebbe dopo la morte? “Polvere siete, polvere ritornerete. Dopo la morte non c’è niente, a meno che la scienza non intervenga affinché ci sia la vita dopo la morte. Ci sarebbe infatti un processo scientifico avanzato per cui sarebbe possibile riportate in vita una persona deceduta”.