Lo aveva detto già nell’intervento alla Camera lunedì scorso, lo ripete nell’ultima intervista al Corriere della Sera: per Maurizio Lupi questo Governo – dopo la prova della mancata fiducia “assoluta” al Senato di martedì – deve dimettersi immediatamente. Il leader di “Noi con l’Italia” conferma l’intenzione di rifiutare qualsiasi “proposta” di ingresso nella maggioranza, anzi: «Questo governo è debole. Non potrà avere i riformisti, non avrà liberali perché si regge sull’assistenzialismo, non avrà i popolari perché dov’è la sussidiarietà? Serve un Governo autorevole altrimenti non è un disastro si va alle elezioni».
Per Lupi il momento per Conte è giunto: «se fossi in lui io andrei subito da Mattarella per dimettermi», cosa che però non è avvenuta ieri visto il colloquio interlocutorio al Colle con il Presidente del Consiglio che avrebbe ricevuto almeno 10 giorni per formare una maggioranza più larga in Parlamento e senza voti “raccogliticci” (retroscena di oggi sui principali quotidiani). Secondo l’ex Forza Italia, andare avanti con un Governo senza maggioranza assoluta è un errore, come lo fu nel 2010 con Berlusconi al Governo «cadde poi un anno dopo per la sua debolezza politica. Un Governo non è una mera sommatoria, esce Italia Viva e entrano altri», lamenta ancora Lupi al Corsera.
LUPI NON SARÀ IL CANDIDATO A SINDACO MILANO PER IL CDX
L’azione del Premier Conte viene considerata da uno dei leader di Centrodestra come l’esatto opposto del riformismo, del liberalismo e dell’europeismo, concetti invece richiamati da Conte nel suo discorso di apertura ai “responsabili”: «mancanza il garantismo, il liberalismo, l’idea di libertà e la sussidiarietà», lamenta Lupi inchiodando l’appello di Conte alla sua origine. Per il deputato l’ingresso in Governo come fatto dai forzisti Rossi, Causin e Polverini è da escludersi nel modo più assoluto: «la responsabilità è sempre legata alla verifica concreta di costruire il bene comune […] mai sostenere un Governo che mette sullo stesso piano Cina e Usa».
L’ipotesi delle Elezioni resta il punto centrale, come ribadirà il Centrodestra compatto oggi al Quirinale nell’incontro con il Presidente Mattarella: «anche il centrodestra può provare a formare il Governo. Altrimenti si va a votare e saranno gli elettori a decidere», spiega Lupi escludendo anche un Governo di “larghe intese” come vorrebbe invece Matteo Renzi. Restano però parole di apprezzamento per l’ex Premier, che ora siede all’opposizione assieme al Centrodestra: «Renzi non è un pazzo che fa saltare tutto per piacere personale», contesta Maurizio Lupi, «ha evidenziato problemi concreti come scuola, sussidiarietà, uso risorse del Recovery Plan. La storia di Renzi è diversa dalla nostra ma l’opposizione si arricchisce col suo contributo». Intervenuto oggi a Telelombardia nel programma “The True Show – Attenti a quei due”, Lupi ha invece escluso l’ipotesi di candidarsi a sindaco di Milano: «Io non sono candidato a fare il sindaco di Milano, stiamo cercando il migliore ma non sono certo io il candidato sindaco. Ne abbiamo parlato anche ieri nel vertice di centrodestra a Roma, troveremo il candidato migliore da opporre a Sala perché Milano merita di essere governata in maniera diversa, ma non sarà Lupi».