«Abbiamo accordato la nostra fiducia a un governo del Presidente e a Mario Draghi, non al metodo Ricciardi»: è netto il leader di Noi con l’Italia Maurizio Lupi nel considerare del tutto fallace l’ultima decisione del Governo – a cui pure il gruppo centrista di Lupi darà sostegno – in merito alla chiusura dello sci. Non solo, l’allarmismo del consigliere del Ministero della Salute – Walter Ricciardi – viene valutato molto male, così come già erano intervenuti in questo senso la Lega di Salvini, Forza Italia con Tajani e “Cambiamo!” di Giovanni Toti «La fiducia la confermeremo con il voto in tal senso che daremo al presidente del Consiglio giovedì prossimo alla Camera dei deputati».



Per l’ex forzista però non sono certo le conferme di Luigi Di Maio e Roberto Speranza nei ministeri che già occupavano nel governo Conte bis ad averli convinti, «Abbiamo chiesto al presidente Draghi una discontinuità col precedente esecutivo, nella sua autonomia non l’ha voluta attuare, in alcuni casi, sui nomi dei ministri, ci aspettiamo che la discontinuità sia nei contenuti e nei fatti». Per Lupi, saranno il Recovery plan e la gestione della pandemia e del piano vaccini i temi cardine sui quali la si potrà verificare: «Il piano per l’uso dei 209 miliardi della Next Generation Eu e’ totalmente da riscrivere», attacca ancora il leader di Noi con l’Italia.



LUPI: “RICCIARDI PROFETA DI SVENTURA”

Sulla gestione della pandemia – prosegue Lupi nella lunga nota il giorno dopo le polemiche a distanza tra le diverse anime del Governo su sci e Ricciardi – «abbiamo assistito ieri al riproporsi di uno spartito di cui si e’ abusato nell’anno passato e che speravamo non si ripetesse». Lupi si riferisce a quell’allarme mediatico «lanciato dal consulente del ministro» ma anche l’adeguamento del Comitato tecnico-scientifico e le decisioni del ministro della Salute. «È successo ieri sullo sci, avevamo visto gia’ questo metodo inaccettabile all’opera su ristoratori, mobilita’ e negozi», sottolinea l’ex Ministro dei Trasporti.



«Non entro nelle questioni di merito, ma il metodo (una chiusura a poche ore dall’apertura a cui tutti si erano preparati e per le quali il Cts aveva definito nuove e più restrittive regole a cui le Regioni e gli operatori del settore si erano adeguati) è offensivo, e non sono il solo a pensarla cosi’, più sconcertato di me è il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini», commenta Lupi facendo poi il caso specifico di Ricciardi e dei suoi allarmi nei mesi precedenti. «Ricordo che il 22 dicembre pronosticò 40 mila morti nel mese di febbraio, abbiamo superato la metà del mese e i morti sono 4.733, tanti, ma infinitamente di meno di quanti ‘scientificamente’ pronosticati dal profeta di sventura al cui consiglio il ministro della Salute continua ad affidarsi»: Il Presidente del Consiglio nella prima riunione del governo ha invitato tutti all’unita’, ma l’unita’ si fa sui contenuti secondo Lupi «sul Recovery plan, sul piano vaccini, sulle riforme indispensabili. E soprattutto l’unità è un metodo, non un paravento per le iniziative sconsiderate di singoli. E’ questo il cambio di passo che ci aspettiamo».