«La migliore infrastruttura per l’Italia è l’intelligenza. È la persona, l’educazione, la formazione»: lo ha detto il segretario e fondatore di “Noi con l’Italia” Maurizio Lupi, intervenuto al Meeting di Rimini durante l’incontro dal titolo “Europa del Recovery Plan: Next Generation Eu”. Anticipando quanto verrà riproposto domani con i principali leader dei partiti, il dialogo tra le diverse forze politiche non può che guardare al futuro di un Paese come il nostro sull’orlo della crisi nei mesi scorsi durante la pandemia da Covid-19: assieme a colleghi Cattaneo, Fidanza, Melilli, Toselli e soprattutto al commissario agli Affari Economici Ue Paolo Gentiloni, l’ex Ministro dei Trasporti ha illustrato le priorità da cui ripartire nei prossimi mesi di Recovery Fund.
«La migliore infrastruttura per l’Italia è l’intelligenza. È la persona, l’educazione, la formazione. Bisogna ripartire dalla cultura e della educazione. Mai più dad, la scuola è indispensabile per la famiglia», ha sottolineato ancora Lupi nel suo intervento dalla Fiera Nuova di Rimini appena dopo il discorso dell’ex Premier. In un editoriale che ha scritto per il Sussidiario.net proprio questa mattina, Lupi rifletteva sull’importanza strategica del settore educativo ben al di là dei meri slogan abituali della politica «l’infrastruttura decisiva per cui del futuro si possa avere un’immagine, una visione e quindi anche un progetto realistico è – proprio perché realistico, flessibile e modificabile, perché la storia riserva sempre sorprese – è quella dell’intelligenza, delle intelligenze. Diceva ancora Draghi l’anno scorso al Meeting che l’investimento decisivo, sempre, ma in questo momento in modo più pressante rispetto al passato, è quello sui giovani. L’investimento cioè in educazione e formazione. Per un diritto che i giovani hanno, e per un dovere che noi abbiamo nei loro confronti: dotarli degli strumenti per affrontare la vita nella sua complessità, complessità alla quale noi abbiamo aggiunto un debito gigantesco».
IL FUTURO DELL’EUROPA E DEL PNRR
Si chiama del resto “Next Generation Eu”, spiega ancora Maurizio Lupi, «Le parole hanno un significato, e vorrei che fossimo conseguenti con quelle che scegliamo». Autonomia scolastica come interdipendenza, istruzione e accoglienza dei più bisognosi, non da ultimo i profughi in arrivo dall’Afghanistan per l’emergenza umanitaria più grave degli ultimi decenni: per farlo, considera ancora l’ex Ministro in area centrodestra, serve non solo un’Italia più coesa ma anche un’Europa più solida. «L’Europa è cambiata, fino a 3 anni da ognuno pensava a se stesso», sottolinea durante l’incontro al Meeting Lupi, occorre però «decidere di fare debito pubblico insieme è un passo che solo tre anni fa nessuno avrebbe mai scommesso, ognuno pensava a sé stesso». La parola d’ordine è “lavoro assieme”, anche perché – conclude Lupi – «partendo dalle diversità, abbiamo bisogno di lavorare insieme, di individuare ciò che ci unisce per dare il proprio contributo».