«Bene lo scudo penale ma ora va esteso»: così Maurizio Lupi commenta il nuovo Decreto Covid approvato ieri dal Consiglio dei Ministri con regole che avranno valore dal 7 al 30 aprile prossimi. L’introduzione della norma che consente lo scudo penale per sanitari, medici, farmacisti che somministrano i vaccini anti-Covid si unisce all’obbligo vaccinale imposto per tutti i sanitari in questa fase pandemica (in caso di rifiuto, previsto assegnazione a diverse mansioni o sospensione della retribuzione): dal Presidente di Noi con l’Italia, la decisione del Governo Draghi è stata corretta ma ancora non del tutto sufficiente per coprire una grave pecca giuridica ereditata dallo scorso esecutivo.



«Lo scudo penale per il personale medico e sanitario impegnato nella campagna vaccinale è un importante passo che tutela chi, su richiesta dello Stato, presta la sua opera e la sua professionalità per la lotta alla pandemia, il rischio di improvvide iniziative giudiziarie nei loro confronti è ora scongiurato. Ci auguriamo che in sede di conversione lo scudo penale venga esteso anche alla prevenzione e cura del Covid», spiega Lupi in una nota.



SCUDO PENALE VACCINI, LA DELUSIONE DEI MEDICI

Per l’ex Ministro dei Trasporti, oggi deputato appartenente con il suo gruppo di Centrodestra alla maggioranza, la richiesta sulla protezione dei sanitari lungo l’intera fase pandemica è stata avanzata da tempo: «chiamare eroi i nostri medici e infermieri e farli lavorare sotto la spada di Damocle di una denuncia o di una indagine era una contraddizione e anche un’ingratitudine», conclude Lupi. Il Cdm ha approvato il Decreto Covid che prevede nello specifico «l’esclusione della responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative». Delusione profonda viene manifestata dalla Federazione degli Ordini dei medici, con il Presidente FNOMCEO Filippo Anelli che all’Adnkronos Salute lamenta «Ribadiamo la nostra delusione e auspichiamo un ripensamento dall’esecutivo. Riguarda solo la fase della somministrazione dei vaccini anti-Covid, mentre questo è un aspetto molto limitato dell’attività dei medici in questa fase pandemica. Un aspetto che ha sicuramente fatto scalpore dal punto di vista mediatico, ma che certamente non preoccupava eccessivamente i medici […] sarebbe stata più opportuna una norma di legge più generale che consentisse la protezione del personale sanitario tout court».

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