Menzione meritatissima quella che ha visto lo scorso 8 settembre ‘Lupo Bianco’, il film dedicato alla vita di Carlo Olmo, aggiudicarsi l’International Starlight Cinema Award alla 78° Mostra del Cinema di Venezia.
Un riconoscimento ambito riservato ai lungometraggi dal forte impegno sociale, istituito dalla Giuria dei Giornalisti, che da otto anni si tiene all’interno della celebre manifestazione.
Racconta la vita straordinaria del filantropo vercellese, da orfano in una struttura minorile per sette anni sino alla nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per le grandiose opere di benemerenza compiute al tempo del Covid grazie a cui è stato possibile salvare migliaia di vite umane, sottraendole a malattia e povertà.
La consegna del riconoscimento si è tenuta all’interno dello spazio della ‘Fondazione Ente dello Spettacolo’ presso la raffinata cornice dell’Hotel ‘Excelsior’, a cura di Giuseppe Zaccaria, ideatore dell’International Starlight Award, che ha premiato lo stesso Carlo Olmo.
Il quale, visibilmente commosso, ha dichiarato alla stampa nazionale: “Una gioia e un’emozione indescrivibile. Offro questo momento bellissimo in ricordo di mio padre e mia madre, e dei tre medici vercellesi morti per il Covid, a cui il film è dedicato: sono certo che brindano con me dal cielo”.
Per poi proseguire con il consueto garbo e l’equilibrio che lo contraddistinguono: “Ringrazio le città di Vercelli, Lecco e Catania per il supporto dato. Questo è un premio che onora in particolar modo Vercelli e il suo territorio. Ringrazio il Miur per il patrocino dato, Somma, Girone, tutti gli attori che hanno dato il meglio nella recitazione. Tony Gangitano, regista, e Antonio Chiaramonte, produttore, che mi hanno consentito di sfilare sul red carpet con il trofeo ottenuto grazie a un piccolo grande capolavoro che racconta la mia vita e in particolare la lotta al Covid. E’ un messaggio di speranza, soprattutto per giovani e bambini, di non arrendersi mai e di solidarietà”, ha chiosato il mecenate, che nella vita è anche avvocato e maestro di arti marziali.
L’opera, che porta lustro al Piemonte generoso e munifico in grado di dare bella prova di sé in Italia e anche sul set, è stata girata nel Vercellese e scritta dagli sceneggiatori Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara, porta la firma del valente e stimato regista siciliano Tony Gangitano ed è prodotta da Antonio Chiaramonte per la prestigiosa casa di produzione ‘CinemaSet’.
Nel cast, tra i protagonisti, Sebastiano Somma, Remo Girone e Morgana Forcella. Con loro, tra gli altri, anche Maurizio Nicolosi, Guia Jelo, Francesca Rettondini, Vincent Riotta, Diego Cammilleri, Gaetano Aronica.
E anche il giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico Maurizio Scandurra, qui al suo debutto come attore, nonché spesso opinionista a ‘Radio Radio’, ‘Canale Italia’ e ‘La Zanzara’ su ‘Radio24’ con Giuseppe Cruciani, Alberto Gottardo e David Parenzo, per il quale “La figura di Carlo Olmo è un esempio autentico per lanciare un forte messaggio paradigmatico alle nuove generazioni, chiamate a dare il meglio di sé per il prossimo futuro. Onoratissimo di aver fatto parte di questo importante progetto dentro e fuori dall’obiettivo della macchina da presa, avendo condiviso con gli sceneggiatori e la produzione anche minime suggestioni nell’ideazione e stesura di alcune importanti scene a sfondo criminologico, materia di cui sono da sempre profondamente appassionato e studioso”.
Per poi concludere: “Ringrazio di tutto cuore il Cavalier Olmo, la sua instancabile compagna ‘Lupa Alfa’ Angela Oliviero, così come lui è solito chiamarla affettuosamente, e tutta la ‘CinemaSet’ per avermi permesso di vivere con loro questa entusiasmante avventura”.