Arrivano buone notizie per quanto riguarda il contrasto al Lupus: cinque pazienti sono risultati in remissione grazie alla terapia con le cellule CAR-T. Come riferisce il Corriere della Sera, si tratta di una cura sperimentale e “compassionevole”, utilizzata solamente su cinque pazienti, tutti guariti e “svincolati” dall’assunzione di farmaci dopo un’unica infusione delle suddette cellule. “La cautela è d’obbligo – aggiunge il quotidiano di via Solferino – anche nella valutazione dei possibili effetti collaterali della terapia, ma le premesse sono incoraggianti”.
I partecipanti allo studio soffrivano di una grave forma di lupus eritematoso sistemico (LES), una malattia reumatica autoimmune che può portare a gravi danni agli organi del corpo, e adesso risultato essere in remissione a seguito di questo inedito trattamento nato come terapia contro i tumori del sangue, e che consiste nel prelevare le cellule immunitarie del paziente, modificarle in laboratorio, e renderle capaci di uccidere le cellule che sono invece responsabili della malattia. Lo studio è stato realizzato da un gruppo di medici tedeschi ed è stato pubblicato su Nature, e secondo quanto emerso i cinque pazienti hanno sospeso i farmaci convenzionali, e dopo un periodo di monitoraggio di 17 mesi risultano ancora guariti. Il lupus è una malattia molto diffusa nel mondo, tenendo conto che sono circa 5 milioni le persone che ne soffrono, di cui 60mila in Italia. E’ più comune nelle femmine rispetto ai maschi, e in una fascia d’età che varia dai 15 ai 50 anni.
LUPUS, INEDITA TERAPIA CON CELLULE CAR-T: “RISULTATO EMOZIONANTE”
Fra i sintomi causati, stanchezza, febbricola, eritemi cutanei e dolori articolai, e la forma più comune è il eritematoso sistemico, più comune della sclerosi multipla (SM). Il nuovo studio sta facendo senza dubbio ben sperare tutti i pazienti affetti da Lupus, nonché gli stessi ricercatori: «Mi sembra miracoloso che le CAR-T possano risolvere i casi gravi di lupus e siamo rimasti sconvolti», ha detto George Schett, autore principale del lavoro, che poi ha aggiunto: «È piuttosto emozionante poter dare la possibilità a persone così giovani di cambiare la loro vita. Prima della cura il lupus dominava le conversazioni di questi ragazzi e dettava i loro piani».
Serviranno ora altri test e altri esami sulla terapia CAR-T contro il lupus, ma se dovesse realmente risultare efficace potrebbe essere estesa ad altri pazienti, nonché ad altre malattie che coinvolgono i linfociti B come ad esempio la sclerosi sistemica, la sclerosi multipla e altre gravi patologie autoimmuni.