In Italia, proprio come negli Stati Uniti, la stampa d’élite non è mainstream, ma «sta faziosamente a sinistra». Questo è il loro mestiere, secondo Edward Luttwak. Il politologo ne ha parlato a Libero, spiegando che il compito di questi media non è difendere gli operai dai capitalisti, ma solo demonizzare la destra. «A questa sinistra degli operai interessa poco, la loro unica ossessione sono i diritti Lgbt, i bagni per il terzo e quarto sesso, le frontiere aperte e altre cose così». Ma Luttwak ne ha anche per il Movimento 5 Stelle. Ne ha parlato in riferimento al Memorandum per la Via della Seta, riguardo cui il premier Giorgia Meloni ha spiegato che l’Italia, pur essendo l’unico Paese G7 ad averlo sottoscritto, non ha i migliori dati di interscambio commerciale con Pechino.



«Solo un bambino può pensare che i cinesi decidano gli affari in base agli accordi firmati dalla diplomazia. La Cina compra solo ed esclusivamente per ragioni commerciali. Non a caso Pechino tiene rapporti commerciali strettissimi con Washington con cui litiga quotidianamente. Quell’accordo, suggerisco a Meloni, non va bruciato sulla pubblica piazza ma semplicemente chiuso in un cassetto e dimenticato». A firmare quel Memorandum fu l’allora premier Giuseppe Conte, il quale, rimarca Edward Luttwak a Libero, ha lasciato un’eredità a cui neppure il governo Draghi ha posto rimedio. «I 5Stelle hanno condotto la politica estera con un misto di provincialismo e ingenuità. Nessun altro Paese europeo ha firmato quell’accordo, neppure il Liechtenstein. Ci sono state azioni mirate, direi “persuasive”, verso singoli politici di allora. Non aggiungo altro, è il segreto di Pulcinella».



LUTTWAK SU GOVERNO MELONI, UCRAINA E TRUMP

Oltre a promuovere la premier Giorgia Meloni, considerata da Biden «un’interlocutrice seria e credibile, per niente estremista», il politologo Edward Luttwak nell’intervista a Libero rimarca che il presidente Usa «non ha mai pensato che Meloni fosse una fascista, nonostante la cattiva propaganda di certi giornali anche italiani». Il governo è stato, dunque, monitorato dall’amministrazione Biden, alla fine è emersa l’opinione riguardo Meloni di una «persona solida, viene dalla destra ma non ha nessun piano autoritario, è una donna pragmatica, in grado di guidare una maggioranza di governo per almeno dieci anni». Dunque, può realizzare quelle riforme strutturali di cui l’Italia ha bisogno. Per quanto riguarda l’Ucraina, invece, Luttwak evidenzia che «il Regno Unito, da solo, ha fornito supporto militare superiore a quello di Francia, Germania e Italia messi insieme. Questa è una big issue».



A tal proposito, ha ricordato quanto dichiarato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, secondo cui l’Italia non riuscirà nel breve periodo a portare la spesa militare al 2% del Pil. «Per gli americani un’Europa militarmente sguarnita, che non s’impegna a sufficienza sullo scacchiere ucraino, è un problema». Le esercitazioni navali congiunte italo-giapponesi nel Pacifico, dunque, rappresentano la conferma della collocazione internazionale dell’Italia al fianco di Usa e Nato, più che un segnale di impegno concreto. Infine, una riflessione sulla candidatura di Donald Trump alla Casa Bianca: «Non ha competitor forti. Mantiene una straordinaria capacità di raccogliere voti. Al suo posto, rivolgerei un ringraziamento speciale ai procuratori che lo stanno indagando. Diciassette inchieste, per cavilli giuridici e faccende minori, sono un clamoroso boomerang per i suoi accusatori. Da vittima di una giustizia politicizzata, Trump è più forte di prima».