M.E.R.L.O.T. ha regalato al suo nuovo singolo, Sette volte, un abito allegro ma nascondendo sotto qualcosa di diverso, molto profondo e a tinte drammatiche. Così si presenta questa sera in finale a Sanremo Giovani con un brano che è diverso rispetto a quelli cantati e scritti in passato, il giovane Manuel Schiavone, il cantautore classe 1998 che si è lasciato alle spalle la sua casa, la Basilicata, per sbocciare in quel di Bologna, una città che ha dato i natali a tanti artisti e cantautori italiani in cui rispecchia, almeno a tratti, tanto da arrivare a scalare le classifiche con la sua Ventitre, un mix perfetto tra il rap, a cui attinge spesso per i suoi temi, la tradizione del cantautorato italiano e l’it pop. In questo anno complicato è stato sicuramente sotto la lente di fan ed esperti del settore soprattutto quando è arrivata la conferma Sparami nel petto dello scorso luglio, una ballata che lo rende erede di Cremonini, almeno secondo alcuni.



M.E.R.L.O.T. chi è? A Sanremo Giovani con il singolo Sette volte

Il suo amore per la musica non è sempre stato apprezzato e lui stesso spiega che il mondo da cui viene (e da cui forse è un po’ scappato) non crede in chi segue il sogno della musica e questo lo ha un po’ fatto traballare. Eppure M.E.R.L.O.T. la musica ce l’ha nel sangue perché suo padre è un musicista e lui stesso ha imparato a suonare la chitarra, il basso e la tromba e la prima volta che si è regalato al pubblico è stato al Wood Sound Festival proprio in Basilicata e “dopo essersi caricato di birre” proprio per vincere la paura del giudizio degli altri. Cosa sarà in grado di fare questa sera in questa finalissima importante che potrebbe aprirgli la strada verso Sanremo 2021?

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