Quello tra il Movimento 5 stelle e il Mes è un rapporto mai semplice, con molte posizioni differenti: tra i favorevoli Giorgio Trizzino, medico e deputato del M5s che dice sì “a qualsiasi forma di intervento che arrivi dall’Europa e che possa essere utile per colmare le lacune della nostra sanità“. Trizzino parla con La Repubblica dei problemi della sanità ordinaria, bloccata per tre mesi dal Coronavirus e che ora rischia di affondare.



Trizzino non fa stime sulla mortalità ma “certamente la sanità italiana è stata messa a dura prova. Pertanto dico si al Mes e a qualsiasi forma di intervento: a noi servono soldi per bonificare il nostro sistema sanitario territoriale, che sarebbe dovuto essere il primo filtro di contenimento della pandemia. Abbiamo combattuto la pandemia in ospedale, il luogo meno adatto. Il fronte era il domicilio, gli ospedali dovevano essere solo le retrovie”.



Va bene dunque il Mes per finanziare gli interventi in sanità, ma non è solo un problema di soldi e Trizzino infatti chiede “una modifica del titolo V della Costituzione per quanto riguarda la gestione della Sanità da parte delle Regioni, che devono rispondere in caso di pandemia ad un’unica regia. Invece, come si è visto, ognuno ha suonato la sua sinfonia. Va modificata l’autonomia assoluta delle Regioni sulla sanità, occorre maggiore coordinamento e allineamento a un sistema complessivo con una direzione unica”.

TRIZZINO (M5S): “OK MES, IL MOVIMENTO NON SI DIVIDA”

Sul Mes dunque Trizzino la pensa come il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ma la spaccatura rischia di essere interna ai 5 Stelle: “Non ci sono posizioni preconcette su nulla, quindi bisogna avere il coraggio di essere d’accordo non solo con il Pd ma con tutte le forze presenti in Parlamento se si condividono gli stessi intenti. Bisogna essere maturi e riconoscere che anche gli altri possono avere ragione”. Il deputato del Movimento chiede dunque buon senso: “Il presidente Conte sta andando in questa direzione”.



Il consenso sempre più ampio per il Mes tra i grillini è d’altronde reso evidente dalla sospensione di tre europarlamentari – Corrao, D’Amato e Pedicini – per il loro voto contrario: “Corrao e gli altri si sono espressi in modo difforme rispetto a una linea concordata a livello europeo e condivisa dal Movimento. La penalizzazione nei confronti di un parlamentare esprime un’apertura sul ragionamento che dovremmo fare sul Mes”.

Trizzino non crede che i 5 stelle si spaccheranno sul Mes (che giudica profondamente diverso dall’originario Fondo salva stati) ma “il confronto di questi giorni ci permetterà di capire se riusciamo a modificare una visione complessiva del futuro e dei nostri obiettivi”. Un eventuale cambio di linea sul Mes in senso favorevole richiederebbe di spiegare alla base “i motivi per cui la decisione è stata assunta e quali sono i vantaggi e gli svantaggi, in modo semplice e frontale”.