Nessuna deroga al secondo mandato: strada tracciata per il M5s, tanti big destinati a salutare il Palazzo. Reduce da una sanguinosa scissione, il Movimento ha fatto quadrato e Beppe Grillo è stato categorico: chi ha già all’attivo due candidature, non sarà protagonista alle elezioni politiche in programma il prossimo 25 settembre.
“Possiamo essere morti tra 15 giorni, non lo so. Ma so che questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile”, ha spiegato il garante del M5s in un post pubblicato sul suo blog: “Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non l’abbiamo fatto per ‘l’esperienza’, per andare avanti, ma perché ci vuole una interpretazione della politica in un nuovo modo”. Diversi big, dunque, cederanno il passo. In totale, sono 49 i parlamentari al “game over”.
M5s, chi sono i big al secondo mandato
Le liste andranno presentate entro il 21 agosto e il M5s non potrà contare su alcuni elementi in grado di raccogliere parecchi voti. Partiamo da Roberto Fico, presidente della Camera e uomo forte del Movimento al Sud. Fedelissima del leader Giuseppe Conte, anche Paola Taverna vedrà terminare la sua esperienza in Parlamento, con il secondo e ultimo giro anche da vicepresidente del Senato. Esclusi dalle candidature anche i due ministri rimasti al M5s, ovvero Dadone e D’Incà. Discorso diverto per Patuanelli, che può sfruttare il “mandato zero”. Nella lista dei grandi esclusi troviamo l’ex ministro Toninelli, il capogruppo alla Camera Crippa, il sottosegretario Di Stefano, il probiviro Fraccaro, l’ex capo reggente Crimi. E ancora, fuori dalle liste l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede e il tesoriere pentastellato Cominardi. Un destino che non riguarda invece Luigi Di Maio, che dopo aver dato l’addio al M5s si è messo in proprio con Insieme per il futuro. Al suo fianco altri ex grillini che sarebbero giunti a fine corsa, a partire dalla viceministra Castelli.