OGGI LA “RESA DEI CONTI” NEL M5S?

È atteso per il primo pomeriggio di oggi l’incontro-resa dei conti tra i “big” del Movimento 5Stelle: presenti al tavolo, secondo le fonti dell’Adnkronos, Beppe Grillo (che sta arrivando in queste ore a Roma), Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Virginia Raggi e Roberto Fico (insieme ai rispettivi “capicorrente”).



Sul ‘piatto’ del vertice le sfide più calde del momento: dallo scontro aperto tra l’ex Premier e il Ministro degli Esteri alle prossime candidature delle Comunali, il tutto però preceduto dal caos totale generato dalla sentenza del Tribunale di Napoli. Decaduto il Presidente (Conte), sospeso lo Statuto e rimesso tutto in discussione, finanche il “divorzio” da Rousseau e Davide Casaleggio. L’incontro voluto da Grillo e confermato ieri da Conte è teso prima di tutto a trovare una soluzione alla sentenza che ha “decapitato” l’intero stato maggiore a 5Stelle: l’iter prevede la convocazione del voto per il nuovo Comitato di Garanzia, cui dovrà seguire il voto degli iscritti sul “direttorio a 5” (come voluto dagli Stati Generali del M5s del novembre 2020). A quel punto, seguito alla lettera l’iter scelto dagli stessi iscritti prima dell’avvento di Giuseppe Conte, si provvederà alla convocazione del voto su Statuto e nuovo Presidente (ratifica sull’ex Premier). Se però il percorso è “chiaro”, gli ostacoli e gli attriti interni rendono l’orizzonte assai meno chiaro di quanto già non lo sia.



IL NODO ROUSSEAU: LO SCONTRO GRILLO-CONTE

Nodo importante è quello della piattaforma Rousseau: dopo il divorzio, con tanto di porta sbattuta da entrambe le parti, il Garante M5s ritiene doveroso seguire la sentenza del Tribunale di Napolile sentenze si rispettano» le parole con cui Beppe Grillo ha gelato Conte negli scorsi giorni, ndr) e per questo è pronto a convocare i nuovi voti dei prossimi mesi ancora sulla “vecchia” Piattaforma. «Il fondatore è pronto a commissionare alla piattaforma Rousseau la votazione chiave per sottrarre i 5 Stelle all’impasse. Un ultimo giro di giostra, one-shot: un voto e via», scrive “La Repubblica” nel suo retroscena in casa M5s. Il piano è riportare al più presto i vertici del M5s alla legittimazione più piena: per farlo però, Conte non vede di buon occhio il ritorno, anche se temporaneo, al “vecchio” Rousseau. «Tornare su Rousseau è complicato da spiegare, a livello politico e legale», spiega un “contiano” a “Rep”. Oggi Grillo cercherà invece di convincere il suo “Presidente”, provando anche a ricomporre la frattura ormai insanabile con Di Maio e Virginia Raggi, da alcuni grillini addirittura ritenuta l’ipotesi da contrapporre a Giuseppe Conte nel prossimo voto per il nuovo Presidente.



LE “VIE D’USCITA” DAL VOTO AGLI ATTIVISTI

Il tempo non è poi una componente da scartare nell’analisi delle fitte trame interne al M5s: per tutti l’obiettivo è arrivare con pieni “poteri” legittimati verso metà marzo quando dovranno essere compilate le candidature per le Elezioni Comunali 2022. Arrivarci a quell’appuntamento con un Movimento ancora “decapitato” e con le contemporanee scadenze politiche del Governo da dover affrontare è tutto il contrario dell’idea che ha in mente Beppe Grillo (e lo stesso Conte). Serve però decidere in fretta, capire qual è il costo minore per la tenuta del Movimento (se Rousseau o andare ancora al braccio di ferro con gli iscritti ricorrenti di Napoli) e soprattutto recuperare la fiducia della base, sempre più allibita dal livello di scontro giunto al termine della partita per il Quirinale: su questo punto, non pochi ritengono nel M5s si debba tornare a mettere gli attivisti al centro della vita politica del partito. L’idea di Grillo è quella di inserire alcuni militanti nel prossimo Comitato di Garanzia: occorre capire se questo però non sarà un ennesimo “intralcio” alla rimessa in piedi di un Movimento ancora molto scosso e a brandelli dopo gli ultimi “colpi di scena”.