Luigi Di Maio, il capo politico del Movimento 5 Stelle, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, il day after la sonora sconfitta in Umbria alle elezioni regionali. “Non è un mistero – le parole del ministro degli esteri al Corriere riportate da TgCom24.it – che durante la formazione del governo io fossi abbastanza perplesso. Tutte le analisi di voto – prosegue – dicono che la metà dei nostri elettori si è astenuta a causa della coalizione con il Pd”. L’intenzione di Di Maio, nonostante molti suoi seguaci spingano verso la direzione opposta, sembrerebbe essere quella di tornare a correre in autonomia: “Arrivare al governo del Paese – sottolinea – con una maggioranza autonoma che ci permetta di metterci veramente alla prova”. Di Maio ha rimarcato il fatto che “l’esperimento in Umbria non ha funzionato” e di conseguenza bisognerà ora guardare avanti. E ancora “Dopo uno tra i nostri minimi storici alle Regionali, direi che può considerarsi una esperienza chiusa. Nessuno mi chiederà di allearci con il Pd dopo il dato umbro”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DI MAIO SULL’ALLEANZA MS5-PD: “UN ESPERIMENTO ANDATO MALE”
Il patto M5s-Pd per le elezioni Umbria 2019 finirà in cantina, parola dei grillini. Dopo la lunga nota diffusa dopo i primi risultati ufficiali del voto umbro, Luigi Di Maio pochi minuti fa ha ribadito: «Era un esperimento secondo il quale se ci fossimo alleati con un’altra forza politica saremmo stati un’alternativa, ma non ha funzionato». E il leader politico pentastellato ha lanciato un messaggio all’esecutivo: «Il Governo va migliorato ed innovato, sto lavorando affinchè il Conte-bis porti a casa il programma nei prossimi tre anni e poi si faccia valutare dagli italiani». Ma è proprio Di Maio a ritrovarsi sul banco degli imputati per la debacle in Umbria, netta la presa di posizione di Paola Nugnes: «La colpa di questa situazione politica generale mi sento di dire è del capo politico assoluto del M5s». Nonostante le parole del M5s, il Pd ha rilanciato la possibile alleanza in Emilia-Romagna: per il ministro Boccia il progetto prosegue. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
M5S-PD, ELEZIONI UMBRIA: LABORATORIO ARCHIVIATO
M5s-Pd, elezioni Umbria prima e unica occasione per l’esperimento patto civico. A darne annuncio è il Movimento 5 Stelle con un lungo post sul Blog delle stelle dopo la vittoria di Donatella Tesei: «Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato. Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti». E’ già giunta al termine, dunque, l’alleanza giallorossa extra Palazzo Chigi: già a partire dalle prossime elezioni regionali, Pd e M5s si presenteranno divise. I grillini hanno evidenziato che «stare al Governo con un’altra forza politica – che sia la Lega o che sia il Pd – sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle», per questo è tempo di cambiamenti.
M5S-PD, ELEZIONI UMBRIA: “ESPERIMENTO NON HA FUNZIONATO”
Dopo l’ufficialità della sconfitta del candidato Vincenzo Bianconi, il M5s ha annunciato la fine dell’esperimento con il Pd a livello locale, ecco un altro passaggio del lungo post pubblicato sul Blog delle Stelle: «Noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente. Senza raggiungere il 51% imposto dalla legge elettorale, abbiamo avuto bisogno necessariamente di trovare altre forze politiche per governare. Continuiamo a lavorare umilmente, rispettando gli impegni e mettendoci al servizio». Non è in pericolo il Governo nazionale, dunque, con Giuseppe Conte definito «tranquillissimo» da fonti di Palazzo Chigi. Ma attenzione a Italia Viva e, soprattutto, a Matteo Renzi: «All’alleanza strutturata con i 5Stelle proprio non ci credo e quello che è accaduto in Umbria mi dà ragione: quel patto elettorale non funziona», le sue parole riportate da Il Messaggero. E occhio al messaggio per il premier: «Conte un boomerang, non ha tocco magico».