I 6 senatori ex M5s espulsi per non aver votato la fiducia al Governo Draghi (dopo il voto online della piattaforma 5Stelle che imponeva tale scelta) dovranno essere reintegrati nel gruppo del Movimento a Palazzo Madama: a stabilirlo il Collegio di Garanzia del Senato, con una nota destinata a creare un piccolo terremoto interno al partito guidato da Giuseppe Conte.



Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Rosa Silvana Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado e Fabio Di Micco: sono questi i sei ex grillini che per legge ora dovranno essere reintegrati dal gruppo M5s, secondo quanto ribadito dall’organo con valore di appello a Palazzo Madama. Il Collegio infatti si è dichiarato competente nel dirimere la vicenda sollevata da Lezzi e gli altri 5, ordinando il reintegro dopo l’espulsione dello scorso 18 febbraio 2021, ratificata dall’allora capo reggente Vito Crimi.



CAOS ESPULSI M5S: ORA COSA SUCCEDE

La sentenza ora sarà notificata alla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati ma non potrà non avere conseguenze nella già complessa vita parlamentare dei gruppi M5s in Senato e Camera: «Ho sempre ritenuto ingiusto l’allontanamento dal gruppo in quanto, in osservanza dello statuto vigente in quel momento, avevo richiesto che venisse rifatta la votazione in cui si chiedeva se sostenere o no il governo Draghi con tutti dentro compresi Salvini, Renzi e Berlusconi», ha sottolineato Barbara Lezzi in una nota consegnata alle agenzie. Per la senatrice oggi al Gruppo Misto, «La mia richiesta nasceva dal fatto che la previsione contenuta nel quesito non aveva trovato accoglimento nella composizione del Governo. Oggi il collegio di garanzia del Senato della Repubblica ha dichiarato nulla la mia espulsione e quella di altri 5 colleghi che, come me, avevano presentato ricorso». Lezzi infine annuncia come da oggi tornerà di nuovo parte del gruppo parlamentare grillino, «osserverò principi e valori che mi hanno permesso di rivestire il ruolo di Senatrice compresi quelli di non concedere la fiducia ad un governo Draghi ma di valutare i provvedimenti nel merito e concorrere all’approvazione solo se aderenti alle esigenze dei cittadini». Come nota il “Corriere della Sera”, il problema al Senato non rimane isolato per i 5Stelle: anche alla Camera la questione degli espulsi sempre per non aver votato la fiducia a Draghi (Corda, Spessotto e Termini, cacciati il 9 giugno scorso) resta dirimente, con ricorso fatto al Consiglio di Giurisdizione (che ancora non si è pronunciato ma potrebbe farlo a breve).

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