Ma quale idea, la canzone di Pino D’Angiò a Sanremo 2024
Ma quale idea è un successo di Pino D’Angiò, cantautore italiano che ha raggiunto la fama con canzoni pop negli anni ottanta. La canzone nata nel 1980 è un evergreen della musica italiana che quest’anno è tornata a risuonare sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo 2024 grazie al duetto nella serata delle cover con i Bnkr44. Un duetto che ha segnato il ritorno del cantautore napoletano assente dalle scene musicali da diverso tempo per motivi di salute. Durante la sua carriera, Pino ha scritto per Mina e ha vinto un Grammy con Don’t call me baby. I suoi brani registrano milioni di visualizzazioni e le sue canzoni milioni di ascolti sulle piattaforme di streaming. Basti pesante che sulla piattaforma streaming di Spotify i suoi brani sono stati riprodotti per più di un milione e seicentomila ore.
Proprio il cantautore ricordando il suo tormentone Ma quale idea ha dichiarato: “è stato un successo clamoroso soprattutto in funzione della mia età. Cosa posso volere di più? Non pretendo un fico secco, se me ne devo andare, me ne vado”.
Pino D’Angiò e il successo di Ma quale idea
Il successo di Ma quale idea ha reso Pino D’Angiò popolarissimo. Il cantautore parlando proprio di fama, popolarità e successo dalle pagine del Corriere ha precisato: “si chiama successo perché succede, non c’è altro da dire, dopo è facile trovare ragioni. È come la malattia, succede e poi i medici te la spiegano. Perché ho avuto successo? Forse perché ero diverso. Del resto, ho continuato a esserlo. Ho sempre fatto canzoni che fanno sorridere, roba piagnucolosa, del tipo ‘ti amo, non lasciarmi’, mai”.
Le sue canzoni attraversano generazioni. Il motivo? “Ho ricominciato a fare spettacoli da tre anni e quello che mi ha sorpreso e commosso, anche per via di quello che mi è successo dal punto di vista clinico, è che mi sono trovato davanti a un pubblico di ragazzi tra i venti e i trent’anni. Su Instagram mi seguono migliaia di ragazzini, i video fanno milioni di visualizzazioni. Vedere un pubblico di ragazzi tra i 18 e i 30 anni è una cosa che non vede nessuno della mia età. Sì, mi sono commosso, Sentir dire da ventenni ‘grazie per la tua musica, grazie per quello che fai per la nostra generazione, noi ti vogliamo bene’. Un ragazzo mi ha detto ‘so chi sei e per questo ti vengo a sentire’” – ha spiegato il cantautore.