Il numero di macchie solari ha raggiunto il massimo degli ultimi 23 anni, così come segnalato da Newsweek, di conseguenza sono stati emessi degli avvisi di possibili brillamenti solari nei prossimi giorni. Tutta colpa di AR3780, una delle più grandi macchie solari di sempre, che sta dando vita ad una intensa attività della nostra stella, con possibili tempeste. Come riferito da Insiderpaper, nello scorso mese di luglio 2024 il numero medio di macchie solari è stato di 196,5, dati segnalati dal Solar Influences Data Analysis Center del Royal Observatory of Belgium e tale situazione ha dato vita ad una serie aurore boreali nel Nord America, molto probabilmente in arrivo anche durante il prossimo fine settimane.
Martin Connors, professore di scienze spaziali e fisica presso l’Università canadese di Athabasca, ha commentato il fenomeno dicendo che: “Il sole ha avuto esplosioni di attività tipiche di quando è vicino al massimo solare e probabilmente tale situazione durerà per un anno o due prima di tramontare, quando ci saranno meno macchie solari”.
MACCHIE SOLARI E TEMPESTE GEOMAGNETICHE: COSA STA SUCCEDENDO
Al momento la macchia solare più grande si trova sul lato sud orientale del sole, ma a breve si sposterà sul lato rivolto verso la Terra e di conseguenza la stessa sarà quindi più visibile e meglio misurabile, cercando di comprendere in anticipo di che portata saranno i brillamenti e le espulsioni di massa coronale, le famose tempeste solari che possono creare interferenze con i mezzi di comunicazione sulla terra.
Come detto sopra, il primo risultato di queste macchie solari estese e numerose, saranno delle aurore boreali più frequenti, e l’ultima volta che qualcosa di simile è capitato, nel 2001 (e anche nel 2003), si registrarono delle tempeste solari con conseguenti eruzioni solari e tempeste geomagnetiche che causarono un blackout in Svezia.
MACCHIE SOLARI E TEMPESTE GEOMAGNETICHE: NASA IN ALLERTA
Accadrà lo stesso anche nei prossimi giorni? Chi può dirlo, fatto sta che le macchie solari, stando a quanto riferiscono gli esperti, possono essere grandi come la superficie della Terra, di conseguenza sono gigantesche e proprio per via della loro influenza vengono monitorate dalla Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, da diversi secoli. Del resto il brillamento solare, che raggiunge il nostro pianeta in soli 8 minuti, può provocare numerose interruzioni radio e in generale problemi a comunicazioni e corrente, e in un mondo dove tutto è interconnesso e tecnologico, rappresenta senza dubbio un problema.
Ci sono anche alcune tempeste geomagnetiche che possono metterci diversi giorni prima di raggiungere la Terra, ed è per questo che la Nasa volge sempre lo sguardo all’insù, di modo da farsi trovare pronta all’evenienza. Lo scorso 10 maggio 2024 una tempesta geomagnetica di classe G5, la più potente verificabile, ha dato vita ad un’aurora boreale in tutti i 50 stati americani, ed è stata considerata la più forte dal 2003.