L’adesione della Macedonia del Nord all’UE sembra essere sempre più remota e complicata dopo le ultime, pesanti, accuse di corruzione mosse dal Consiglio. La domanda di adesione venne presentata originariamente nel 2004 ma da quel momento è sempre rimasta bloccata in un cassetto in attesa che il Paese si adeguasse alle norme europee, specialmente in ambito fiscale e di lotta alla corruzione. Quest’ultimo punto, la corruzione, rappresenta un problema piuttosto importante per la Macedonia, che oltre ad incappare in numerose difficoltà nell’adesione all’UE, vede corrosa sempre di più la fiducia che la popolazione ripone nel governo e nei rappresentanti democraticamente eletti.
Le critiche di corruzione mosse dall’UE alla Macedonia
Insomma, mentre i cittadini della Macedonia di elezione in elezione sentono dai leader le stesse promesse di lotta alla corruzione, nulla sembra essere cambiato. L’ultimo ad essersi preso questo onere è l’attuale presidente Stevo Pendarovski che nel 2022 ha promesso di fare di questa la sua battaglia principale, al fine di riuscire finalmente a completare l’adesione tanto attesa all’Unione Europea, alla quale ha promesso di dedicare la maggior parte delle nuove leggi. Effettivamente, nel suo mandato, almeno dall’esterno, qualcosa sembra essersi mosso e numerose leggi sono arrivate, ma secondo l’Europa hanno solo peggiorato le cose.
Secondo l’UE, infatti, le nuove leggi contro la corruzione della Macedonia sarebbero state adottate in parte strumentalmente al fine di volontà politiche interne, ma con la scusa per la popolazione di farlo a sostegno della candidatura europea. In particolare, si critica la riduzione di alcune pene e l’abbreviazione dei termini di prescrizione per determinati reati, che andrebbero a beneficio di numerose azioni legali che sono in corso in questo momento. Inoltre, le leggi della Macedonia contro la corruzione, secondo l’UE, sono state approvate troppo velocemente e senza il necessario supporto da parte della Commissione, che in questi casi esprime la sua opinione prima dell’approvazione definitiva, specialmente per quelle decisioni che riguardano l’adesione all’Unione.