DALLA BILD: “MACRON CON VON DER LEYEN PER INDEBOLIRE MARINE LE PEN”
Non è così azzardato tenere assieme le trame per il prossimo futuro dell’Europa dopo i risultati delle Elezioni 2024 con quello della Francia, il cui Presidente Macron ha voluto sciogliere l’Assemblea Nazionale per andare subito al voto anticipato. Le trattative per la Commissione Europea, con Ursula Von der Leyen impegnata a raccogliere i voti necessari per riconfermarsi Presidente, fanno il “paio” con l’azzardo di Emmanuel Macron nella sfida a Marine Le Pen, richiamando un “fronte repubblicano” che fermi l’avanzata della destra francese.
Quale il collegamento? Semplice, Macron è uno dei più grandi sponsor in Europa per la Presidente uscente in quota PPE e cercherà fino all’ultimo di convincere Von der Leyen ad non ampliare la coalizione a Bruxelles anche ai Conservatori di Meloni, né tantomeno all’ID di Le Pen e Salvini. Secondo un clamoroso scoop della “Bild”, in un recente contatto dopo le Elezioni Europee 2024, il Presidente dell’Eliseo avrebbe confidato all’alleata in Ue il suo intento “strategico” per la convocazione delle Elezioni Legislative il prossimo 30 giugno. Il calcolo prevede una mossa a sorpresa come quella delle Elezioni anticipate, la più che probabile vittoria del RN di Le Pen e Bardella (ammesso che il “caos” esploso nei Repubblicani non precluda la maggioranza assoluta in Parlamento) e il lento logoramento verso le Presidenziali 2027 con un Governo “azzoppato” per il contrasto dello stesso Macron all’Eliseo.
LE DOPPIE TRAME TRA FRANCIA E UE: MACRON, VON DER LEYEN E IL “TERRORE” DI MELONI-SALVINI IN UE
Nel peggiore dei casi, avrebbe confidato il Presidente francese a Von der Leyen, se il RN riuscisse a vincere le elezioni e avere la maggioranza, «si tratterebbe allora di installare Bardella a Palazzo Matignon e di grigliare ill Rassemblement National costringendolo a governare senza poterlo fare. ottenere risultati coerenti con il suo programma». Si cerca insomma (come abbiamo spiegato qui in anteprima già l’indomani dello scioglimento del Parlamento) di indebolire su lungo termine il partito di Le Pen, impedendogli una vittoria al primo turno nelle Presidenziali 2027 che avrebbe potuto essere spianata qualora la destra fosse rimasta all’opposizione per i prossimi due anni (sulla scia di quanto successo con Giorgia Meloni e FdI in Italia dopo essere rimasta fuori da tutti i Governi tecnici e non degli ultimi 10 anni).
Nella sua conferenza stampa di inizio mini-campagna elettorale, Emmanuel Macron ha di fatto confermato come la partita della Ue e della Francia si gioca in realtà sullo stesso “campo”, tra “forze repubblicane e democratiche” e “forze della più becera destra”. L’attacco al voto democratico di milioni di cittadini europei (da Renew in Francia alla SPD di Scholz in Germania, la sconfitta del centrosinistra è stata cocente alle Europee 2024) rileva un timore-terrore che alberga l’asse Parigi-Berlino: da Le Pen-Bardella fino a Meloni-Salvini-Tajani, l’apparato di Bruxelles teme l’avanzata della destra anche in Commissione Europea e chiama a raccolta tutte le forze politiche che non si riconoscono nel progetto di Centrodestra europeo. «Le Pen con Meloni e la Lega può distruggere l’Ue», attaccano dall’Eliseo e su diversi politologi della gauche francese: da qui il “doppio gioco” di Macron, impedire l’ascesa di un’altra maggioranza per il Parlamento Europeo ma anche far vincere subito Marine (come Giorgia Meloni in Italia) per evitare la vittoria a lungo termine. Un azzardo che rischia di voltare le spalle a quello che resta il sale della democrazia, l’intenzione espressa del popolo tramite il voto.