Emmanuel Macron scrive una lettera poche prima della grande marcia civica contro l’antisemitismo organizzata questa domenica a Parigi e in diverse altre città della Francia. L’obiettivo è ribadire che l’antisemitismo, qualunque sia la sua natura, “religiosa, sociale, identitaria o razziale“, è proprio come lo presentava Émile Zola, cioè “odioso“. Ma il presidente francese ha pure spiegato, indirettamente, il motivo per il quale ha deciso di non partecipare a questa manifestazione. Macron vuole anche rispondere a quanti lo hanno criticato nei giorni scorsi per non aver fatto dichiarazioni sufficientemente nette sull’argomento. “Aveva bisogno di fare una dichiarazione forte, un’espressione solenne all’opinione pubblica, al popolo francese che in questo momento è spaventato. Per dire loro che non sono soli e che hanno un sostegno“, spiega un ministro a Le Parisien.



Con questa lettera, dunque, Macron dimostra di voler rimanere al di sopra della mischia, mantenere la sua posizione di “garante dell’unità nazionale“. Una persona vicina al presidente francese ha aggiunto: “Naturalmente si è chiesto se dovesse andare, e ci ha pensato a lungo. Ma il clima che circonda questa manifestazione popolare non è purtroppo favorevole alla riappacificazione che egli spera e prega di ottenere. Tutti sanno già che gli occhi saranno puntati sui membri eletti della RN e sul comportamento degli altri nei loro confronti. La sua posizione di Presidente di tutto il popolo francese gli impedisce di associarsi a questo. Non è qui per dare eco alla polemica politica“.



“EBREI NON POSSONO AVERE PAURA IN FRANCIA”

Siamo tutti sconvolti. Siamo tutti al fianco delle famiglie. Siamo tutti mobilitati per ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi“, scrive Emmanuel Macron nella lettera ai francesi anticipata da Le Parisien. Il riferimento è all’attacco terroristico di Hamas in Israele del 7 ottobre, che ha causato “un orrore senza limiti“. Al dolore si è aggiunta “l’insopportabile recrudescenza di un antisemitismo sfrenato“, che è “ripugnante“. Il presidente cita gli oltre mille atti antisemiti in Francia, “il triplo degli atti di odio contro i nostri connazionali ebrei in poche settimane rispetto all’intero anno scorso“. Dunque, l’ansia dei connazionali ebrei è “legittima” per Macron. “Come se il dolore non bastasse, ora sono abbracciati dall’ansia e dalla solitudine. Come se i sentimenti del passato trasmessi dai genitori e dai nonni fossero improvvisamente riaffiorati“.



Macron non si riconosce in questo Paese. “Una Francia in cui i nostri concittadini ebrei hanno paura non è la Francia. Una Francia in cui i francesi hanno paura a causa della loro religione o della loro origine non è la Francia“. Per questo, le forze di sicurezza sono mobilitate per far rispettare la legge. “Nessuna tolleranza per l’intollerabile. Questa lotta contro l’antisemitismo non deve mai dividerci e non deve mai portarci a mettere alcuni dei nostri connazionali contro altri. Nella nostra storia, l’antisemitismo è sempre stato il preludio di altri odi e razzismi“.

“ISRAELE HA DIRITTO DI DIFENDERSI, HAMAS DA DISATTIVARE”

Emmanuel Macron ha parlato anche della guerra in Medio Oriente. “Come ho detto fin dal primo giorno, Israele ha il diritto di difendersi. Non c’è un “sì ma”: disattivare Hamas è una necessità. Ho proposto un’iniziativa internazionale a tal fine“. Ma la difesa, per il presidente francese, va “accompagnata dalla ripresa del dialogo politico e dalla protezione dei civili e degli ostaggi a Gaza, che non devono pagare con la vita la follia sanguinaria dei terroristi. Per questo la Francia si impegna a costruire una coalizione umanitaria“. Macron rivendica l’impegno a costruire una coalizione umanitaria, la cui prima riunione si è tenuta giovedì a Parigi, “durante la quale abbiamo chiesto una tregua umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco“. Inoltre, ricorda che l’obiettivo dei terroristi è “creare divisioni ovunque per alimentare scontri e caos“.

“FRANCIA DEVE RESTARE UNITA ATTORNO AI SUOI VALORI”

Ma Macron promette: “Non cadremo in questa trappola. Siamo la nazione dell’universale. Un popolo che non ha mai rinunciato al semplice principio sancito dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino: una vita vale una vita. Al di là delle origini, delle provenienze, delle convinzioni e delle scelte. Vogliamo giustizia, pace e sicurezza per il popolo di Israele, per il popolo palestinese e per gli Stati della regione. Vogliamo l’unità del popolo francese”. Per Macron c’è un motivo di speranza nelle marce organizzate contro l’antisemitismo, per la liberazione degli ostaggi e per la pace. “Esprimeranno quella che è l’essenza stessa del progetto francese: il rifiuto di assegnare le differenze. La difesa dell’universalismo. L’idea fondamentale che non esistono comunità, ma solo cittadini uguali ai cittadini. Vite che valgono altre vite. È così che la Francia parla quando si tratta di trasmettere un messaggio di umanità. E su questa strada, nei momenti che stiamo vivendo, nulla deve dividerci. La Francia deve rimanere unita attorno i suoi valori, il suo universalismo, unita per se stessa, per portare avanti il suo progetto e lavorare per la pace e la sicurezza per tutti in Medio Oriente. Nel pensiero e nell’azione“.