La Nato come è noto è l’Alleanza Atlantica ma di questi tempi sembra tutto fuorché una convivenza tra alleati: nel primo giorno di vertice a Londra dell’Alleanza nata dopo la Seconda Guerra Mondiale, le scintille sono già moltissime con i due attori principali Donald Trump e Emmanuel Macron già ai ferri corti e non solo per la “sparata” degli Usa su possibili dazi a Francia e Italia se non ritirano la Digital Tax. Dopo l’incontro di stamani con il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg, il Presidente degli Stati Uniti ha “affilato le armi” e attaccato il n.1 dell’Eliseo, colpevole secondo Trump di parole offensive lanciate in una recente intervista all’Economist. In quell’occasione Macron aveva parlato di «morte cerebrale» della Nato aggiungendo che i paesi Europei «non dovrebbero più farci molto affidamento»; secondo il Presidente francese, «Dovremmo invece pensare a cosa è diventata alla luce dell’atteggiamento degli Stati Uniti». Macron non digerisce il ritiro dell’esercito Usa dalla Siria – con relativa espansione di Turchia e Russia nell’area – e soprattutto il costante ostacolo offerto proprio dalla Casa Bianca per il progetto di unità europea: per questo motivo, secondo l’Eliseo, bisognerebbe ripensare i rapporti Ue-Usa a partire proprio dalla comune alleanza Nato.
TRUMP VS MACRON: LA REPLICA SULLA NATO
L’intervista di Macron è stata del 7 novembre scorso ma è solo oggi, arrivando a Londra per il vertice Nato, che Donald Trump ha risposto per le rime mostrando come volesse in tutti i modi riportare l’agone dello scontro sul tavolo delle trattative dell’Alleanza Atlantica. «Penso che sia stato molto offensivo, sono rimasto molto sorpreso, è stato molto irrispettoso», ha spiegato Trump riferendosi a quella “morte cerebrale” rilanciata dal Presidente Macron. Non è mancata poi la frecciatina di Trump alla situazione interna della Francia, «hanno un tasso molto molto alto di disoccupazione e non sta andando molto bene economicamente, queste dichiarazioni (sulla Nato, ndr) sono molto dure da fare quando hai queste difficoltà in Francia» accusando così Macron di voler coprire le “problematiche” interne spostando l’attenzione sullo scontro Ue-Stati Uniti. Come però spesso accade, il grado di scontro iniziale voluto da Trump “serve” poi per arrivare a toni più concilianti nel merito delle trattative: già questo pomeriggio infatti lo stesso Presidente Usa rilancia ai giornalisti da Londra «Abbiamo fatto un sacco di cose buone insieme come alleati. I nostri Paesi sono partner in molte buone imprese, comprese alcune che hanno a che fare con il radicalismo islamico». Di contro però Macron non fa passi indietro e rilancia «Resto fermo sui miei commenti a proposito della Nato. L’Alleanza non è seria se deve discutere solo di quanto paga ciascuno, invece che delle questioni strategiche chiave» ha detto Macron riprendendo le critiche avanzate dagli Stati Uniti sulla disparità di contribuzione alle spese Nato tra Usa e principali partner europei. Se poi sul tavolo si aggiungono le criticità della Turchia – che minaccia potere di veto se non vengono riconosciuti come terroristi i curdi che Ankara combatte sul fronte siriano – e gli allarmi dalla Russia – con Putin che ha spiegato come l’espansione Nato «è una minaccia, ma siamo pronti a collaborare su terrorismo internazionale, conflitti armati locali e proliferazione su armi di distruzione di massa» – si capisce come l’inizio del vertice della Nato sia tutt’altro che semplice da gestire e digerire.