Emmanuel Macron ha cambiato la bandiera della Francia un anno fa e nessuno se n’è mai accorto. La notizia sta facendo letteralmente il giro del web, con tanto di foto nelle quali si vede che, effettivamente, il blu cobalto del vessillo francese è stato rimpiazzato da un blu marine. Ulteriore conferma di questa variazione è giunta direttamente dalle frequenze di Radio Europe 1, dove è stata ripresa un’informazione inserita all’interno delle pagine del libro “Elysée Confidentiel”, scritto da Eliot Blondet e Paul Larrouturou e pubblicato nel mese di settembre.



Stando a quanto riportato dai media transalpini e pubblicato dalle principali agenzie stampa italiane, non ultima l’ANSA, “la decisione di cambiare la sfumatura del blu sulla bandiera risale al luglio 2020, quando Jolens – che gestisce le operazioni all’Eliseo per tutto quello che riguarda la scenografia – propose al capo dello Stato la storica modifica. Il bianco e il rosso sarebbero rimasti tali e quali, ma il blu cobalto, adottato dall’ex presidente Valéry Giscard d’Estaing, in aperto riferimento alla bandiera europea, sarebbe stato sostituito da un blu di una sfumatura diversa”.



MACRON CAMBIA LA BANDIERA DELLA FRANCIA: OPERAZIONE DA 5MILA EURO

Insomma, Emmanuel Macron ha deciso di modificare la bandiera della Francia senza dare risalto mediatico e senza pubblicizzare la sua scelta. Tale tipologia di variazione è stata effettuata anche a tutti i tricolori in vista all’Assemblée Nationale e al Ministero dell’Interno.

Tuttavia, come specificato dai colleghi di Radio Europe 1 e riportato ancora una volta dall’ANSA, tale decisione è stata al centro di un feroce e accanito dibattito ai piani altri della Repubblica, dove “alcuni stretti collaboratori del capo dello Stato hanno spiegato che l’idea dello scenografo dell’Eliseo è stata ispirata dal ritorno ai colori della bandiera del 1793, ovvero a quella del periodo immediatamente successivo alla storica Rivoluzione. L’operazione, estesa a tutte le bandiere ufficiali del Paese, ha avuto un costo di appena 5mila euro sulle casse della nazione”.