Svolta a destra di Emmanuel Macron sull’immigrazione: ora il presidente francese promette la linea dura. «Il mio obiettivo è quello di far uscire tutte le persone che non hanno niente da fare qui», ha dichiarato colui che per mesi ha bacchettato il governo M5s-Lega per le posizioni sull’immigrazione. Sono parole che non avrebbero stupito se fossero arrivate da un dirigente di Rassemblement National o dalla stessa Marine Le Pen (ma pure da Matteo Salvini). Ma arrivano invece da Macron, che ha illustrato quanto prevede la nuova legge sulla gestione dei flussi migratori. In Francia si torna a parlare di quote, cioè di gruppi di migranti che servono effettivamente per aiutare l’economia francese. Un metodo usato in passato quando si accettavano quote di italiani dal Belgio o dal nostro Paese se mancava manodopera per lavori usuranti. E questo valeva anche per polacchi e bulgari. Macron, che non vuole mostrarsi debole in tema di immigrazione, ritiene che questa riforma sia utile per il rispetto delle regole e del principio secondo cui in Francia può arrivare solo chi può rendersi utile.



MACRON COME LE PEN E SALVINI: ORA LINEA DURA SULL’IMMIGRAZIONE

Ma questo è un ragionamento che, stando alle dichiarazioni di Emmanuel Macron durante la campagna elettorale del 2017, appare opposto rispetto al suo pensiero originario. Dunque il presidente francese ha deciso di cambiare rotta sull’immigrazione. il mese scorso aveva promesso un grande giro di vite contro i migranti irregolari. Ma non è finita qui, perché Macron ha anche un piano per bloccare l’allargamento dell’Unione europea. E anche questo suona strano, visto che l tema dell’allargamento è messo usato a fini elettorali al Rassemblement National di Marine Le Pen. A ottobre ha bloccato l’avvio dei negoziati con Macedonia del Nord e Albania. L’inquilino dell’Eliseo vorrebbe che il processo di allargamento sia “riformato”, che l’accesso alle politiche europee sia “graduale”, che l’iter sia “più rigoroso” e che il processo sia “reversibile”. Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, il governo francese ha inviato ai partner una proposta in cui riassume il suo pensiero. L’Italia invece, come l’Austria, ha scritto alla Commissione europea dicendosi pronta a discutere del metodo, ma vuole che venga aperto il negoziato su Macedonia del Nord e Albania.

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