Prima l’idea di inviare truppe in Ucraina, poi dichiarazioni sulla necessità di prepararsi alla guerra. A cosa punta il presidente francese Emmanuel Macron? Vuole veramente coinvolgere l’Europa in un conflitto con la Russia? Le sue parole sembrano orientate a questo, paventando uno scenario catastrofico per il vecchio continente. In realtà, osserva Vincenzo Giallongo, generale dei carabinieri in congedo con al suo attivo missioni in Iraq, Kuwait, Albania e Kosovo, Macron vorrebbe solo forzare la mano ai Paesi UE per convincerli a sostenere di più l’Ucraina, inviando anche armi pesanti e missili a lunga gittata, soprattutto in un momento in cui l’aiuto degli USA sta venendo a mancare, cercando nel contempo di accreditarsi come uomo forte, come leader anche a livello europeo, soprattutto in vista del voto che rinnoverà il Parlamento di Bruxelles e la Commissione UE.
Dalla Francia arrivano voci di pressioni di poteri finanziari sul presidente per spingerlo a fare la guerra, ma anche solo forniture più ingenti a Kiev, senza quindi un coinvolgimento diretto dell’Europa, sarebbero una forte fonte di guadagno almeno per l’industria bellica. L’Ucraina, d’altra parte, se dotata di missili in grado di colpire il territorio russo, potrebbe fare più paura a Mosca e partire anche meno svantaggiata a un eventuale tavolo di pace.
Generale, quali sono le intenzioni di Macron? Vuole veramente portarci in guerra con la Russia?
Macron vuole la ribalta perché tra un po’ dovrà sostenere anche lui le elezioni, vuole ricompattare tutti coloro che sono pro Ucraina e forzare quelli che non lo sono almeno a una situazione di compromesso, dicendo loro: “Va bene, di truppe non se ne parla, ma mandiamo le armi”. Il vero problema è che la Germania, che è il primo fornitore europeo di armi all’Ucraina, non vuole concedere missili a lunga gittata. Per convincere Scholz, il presidente francese eviterebbe di insistere sull’invio di uomini, chiedendo invece di decidersi a consegnare armi un po’ più pesanti e in quantità maggiore.
Secondo la stampa tedesca, la riluttanza di Scholz a consegnare i Taurus all’Ucraina sarebbe dovuta al fatto che li vuole tenere come strumento di difesa in caso di vittoria russa in Ucraina. Può essere questo il motivo? Vuole tenerli per scoraggiare i russi da un’estensione della loro campagna militare?
È una boutade. Veramente pensiamo che la Russia attaccherà mai la Germania? Il mio timore è invece che con la vittoria alle elezioni, garantendosi altri sei anni di governo in Russia, Putin possa accelerare le azioni militari in Ucraina, approfittando anche di questa debolezza dell’esercito di Kiev.
Macron comunque ha usato parole pesanti: ha detto di prepararsi alla guerra, che Putin non deve vincere, sostenendo che se succedesse sarebbero in gioco la sicurezza europea e gli interessi vitali della Francia. Davvero non pensa all’eventualità di un coinvolgimento diretto nel conflitto?
Alla guerra non crede neanche Macron. Che ci siano dei timori per l’Europa, che si troverebbe sola nel caso in cui Trump vincesse le elezioni, è un dato di fatto. Il presidente francese, tuttavia, sta cercando di dare una forte strigliata agli europei. C’è comunque la NATO, una struttura che Trump non può smantellare: ci sono di mezzo accordi internazionali. Putin non sarebbe mai così matto da attaccare l’Europa. Macron vuole, quindi, che gli Stati UE sostengano di più l’Ucraina, anche perché si rende conto che le prossime elezioni europee potrebbero essere uno spartiacque.
Macron vuole presentare se stesso come uomo forte in vista delle elezioni UE?
Di quelle e anche delle elezioni che si terranno a casa sua. È uno che cerca la leadership, che cerca di imporsi. Vuole evitare che la Russia si rafforzi, che si guardi intorno e cerchi di occupare la Georgia e poi la Moldavia. In questo senso, Mosca andrebbe ad intaccare gli interessi vitali non solo della Francia, ma di tutta l’Europa. Che deve darsi una svegliata. Macron, in mancanza degli aiuti americani, vuole organizzare una difesa forte dell’Ucraina.
A Scholz, quindi, di fatto chiede di sostenere l’Ucraina?
Sì, che fornisca munizioni e armi anche di lunga gittata che spaventino i russi a casa loro: per arrivare a un tavolo di pace, l’Ucraina deve avere questa possibilità. Mosca potrebbe rispondere con altre armi pesanti, ma penso che si siederà a un tavolo di pace. E Putin, che ha in testa di prendere tutta l’Ucraina anche se non lo dice, scenderà a più miti consigli. Si porterebbe via comunque il 25-30% del territorio ucraino: non può che dirsi soddisfatto.
A Il Sussidiario risulta, però, che in Francia ci sono poteri finanziari che stanno premendo su Macron per fare la guerra, vedendo in essa l’occasione di nuovi guadagni.
Possiamo mai immaginare che l’Europa si associ all’Ucraina per fare la guerra alla Russia senza l’appoggio della NATO? Anche se si volesse e tutti i Paesi fossero d’accordo, in realtà non abbiamo mezzi sufficienti per poter pensare di mandare contingenti seri a combattere in Ucraina contro i russi.
Macron potrebbe decidersi a muoversi da solo? O anche solo con la Germania?
Mettiamo che mandi delle truppe e che la Russia prenda atto che la Francia è in guerra contro di lei. E se comincia a spararle contro dei missili che ci passano sopra la testa? Tutti i Paesi tra la Russia e la Francia accetteranno che ci sia questo via vai su di loro? La vedo veramente fantapolitica. Penso invece che Macron cerchi di spingere l’Europa tutta a fornire armi di maggior peso. Così, l’arricchimento per le aziende belliche ci sarebbe comunque. Il business delle armi è il primo al mondo: tutti si arricchirebbero, compresi magari gli “amici” di Macron.
(Paolo Rossetti)
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