In questi giorni il presidente francese Emmanuel Macron ha intrapreso un lungo, e probabilmente difficile, viaggio diplomatico in Africa. Da tempo, infatti, tra le ex colonie africane si è diffuso sempre di più un certo sentimento anti-francese, che ha portato ad un congelamento dei rapporti. L’intento del presidente francese è quello di cercare nuovi rapporti diplomatici, dando il via a quello che lui stesso ha definito un “nuovo corso”.
Secondo quanto ha spiegato lo stesso Emmanuel Macron, infatti, “l’epoca della Françafrique è finita, anche se a volte ho la sensazione che le mentalità non si stiano evolvendo al nostro stesso ritmo quando leggo, sento, vedo che alla Francia si attribuiscono ancora intenzioni che non ha, che non ha più”. Il riferimento è a quel termine, utilizzato soprattutto con accezione negativa e denigratoria, che descrive il rapporto speciale tra lo stato francese e le ex colonie subsahariane, qualificato come neocoloniale. Tuttavia, di contro, nelle stesse ex colonie, soprattutto in Congo, l’arrivo di Macron è stato accolto con un certo risentimento, con i giornali che lo indicavano come “persona non gradita“, secondo quanto racconta Avvenire.
I rapporti tra Francia e Africa e gli interessi di Macron
La Françafrique, insomma, apparterrebbe solamente al passato, almeno secondo Emmanuel Macron che si è detto fiducioso del suo viaggio diplomatico. Di differente avviso, invece, sarebbero le ex colonie francesi nell’area subsahariana, dove negli ultimi anni i sentimenti anti-francesi si sono fatti sempre più forti, anche per via della fine dell’operazione Barkhane contro il terrorismo islamico e il ritiro delle truppe dal Mali e dal Burkina Faso.
Inoltre, i sentimenti contro la Francia e contro Macron stesso sono stati alimentati, nelle ex colonie in Africa, dalle truppe cinesi e russe, da tempo dislocate nell’area subsahariana. Poco chiari sono gli interessi delle altre superpotenze in Africa, anche per via di una certa segretezza internazionale delle loro missioni, mentre la Francia punterebbe in una direzione piuttosto precisa. Ne parlano gli analisti internazionali, che raccontano come Macron voglia salvare, innanzitutto, la reputazione francese, rafforzando le relazioni diplomatiche. Singolare, racconta Avvenire, è il fatto che il presidente abbia scelto di visitare gli stati africani (dopo la Nigeria, esclusa) più ricchi di petrolio, annunciando anche in Congo l’idea di aprire un “ponte umanitario” grazie a 34 milioni di euro da parte dell’Unione Europea, in uno stato desideroso di vendere siti petroliferi. Tutto questo, infine, con il sotto testo di difendere l’Africa dall’invasione russa e cinese, cosa fu anni fa per la minaccia islamica.