MACRON RIBADISCE: “LIBERTÀ DI ABORTO ENTRERÀ IN COSTITUZIONE”
«Nei prossimi mesi la libertà di scegliere l’aborto entrerà nella Costituzione»: in occasione della Festa della Donna dell’8 marzo il Presidente della Repubblica di Francia Emmanuel Macron “tira la volata” al progetto di legge discussa in questi mesi in Parlamento e pronta al vaglio dell’Assemblea Nazionale (la Camera ‘bassa’ a maggioranza Centrosinistra, disco verde dunque quasi scontato). «I passi avanti seguiti a dibattiti parlamentari, su iniziativa dell’Assemblea Nazionale, consentono, spero, di inserire questa libertà nel quadro del progetto di legge di revisione della Costituzione che sarà preparato nei prossimi mesi», ha ribadito ancora Macron in ‘risposta’ alle tante critiche giunte in queste settimane dal mondo femminista sulla controversa riforma delle pensioni.
Martedì scorso, nel giorno di sciopero nazionale contro il Governo Macron-Borne, lo scontro a distanza tra le femministe e l’esecutivo è stato tumultuoso: i manifestanti sono tornati in piazza l’8 marzo per difendere i diritti delle donne con le associazioni di categoria che non sono state chiarissime, «Pensioni, stipendi: le donne sono arrabbiate». In molti in Francia ritengono che l’annuncio di Macron sul progetto di legge dell’aborto in Costituzione – che non nasce certo ieri – sia una sorta di “contentino” dato alla piazza per far vedere che l’impegno del Governo sul tema femminista resta: non solo, oggi il Governo della Premier Borne ha presentato in Consiglio dei ministri un nuovo piano per l’eguaglianza “donne-uomini 2023-2027” che prevede, tra i diversi punti all’ordine del giorno, anche provvedimenti contro le violenze di genere e i femminicidi.
LE REAZIONI ALLA LEGGE SULL’ABORTO IN COSTITUZIONE FRANCIA: PRO-LIFE CONTRO MACRON
Il progetto di legge era nato in origine, su impulso proprio del Presidente francese Macron, proprio per inserire il “diritto all’aborto in Costituzione”, in contrasto a quanto avvenuto lo scorso giugno negli Stati Uniti con la sentenza storica della Corte Suprema in senso opposto. Il progetto passato al Senato lo scorso febbraio ha invece eliminato il tema del “diritto” inserendo invece questa modifica all’articolo 34 della Carta, «La legge determina le condizioni alle quali si esercita la libertà della donna di interrompere la gravidanza». Nonostante la maggioranza repubblicana, l’emendamento presentato dal senatore repubblicano Philippe Bas era stato accolto con entusiasmo da socialisti, verdi e liberali.
Meno le femministe che invece avrebbero voluto mantenere la dicitura del “diritto all’aborto”, ma occorreva un accordo bipartisan su un tema controverso e quella dicitura sulla “libertà di scelta” è quella che ha convinto di più. «Inseriamo nella nostra Costituzione la libertà delle donne di ricorrere all’aborto», ha così detto in Parlamento ieri Macron rispondendo indirettamente alle critiche del mondo femminista. L’iter L’iter istituzionale prevede nei prossimi mesi che il testo dell’emendamento arrivi in discussione alla Camera bassa (l’Assemblea Nazionale) dove però la maggioranza è appannaggio di Macron e dunque viene dato come scontato il passaggio della proposta di modifica costituzionale. Terzo e ultimo step è la conferma presso il Referendum costituzionale popolare: visti i dati degli ultimi sondaggi dello scorso novembre 2022 dove l’86% dei francesi sono per la trascrizione del diritto all’aborto nella Carta, è difficile intravedere una fine positiva per il diritto al feto di rimanere in vita. Reagiscono diverse sigle del mondo pro-life, in particolare l’associazione “Alliance Vita” che in Francia da tempo ormai prova a contrastare la cultura della “morte” con l’interruzione di gravidanza: «strumentalizzazione grossolana e indecente della dolorosa questione dell’aborto», è il commento lapidario contro l’annuncio fatto da Macron.