Emmanuel Macron ha presentato ieri mattina nella banlieue di Les Mureaux, a una quarantina di chilometri da Parigi, la nuova strategia del governo, nominata “La Repubblica dei fatti“. Il piano ha come obiettivo quello di “difendere la Repubblica e i suoi valori e fare rispettare le sue promesse di uguaglianza e di emancipazione“. Una presentazione generica, che forse fatica a comunicare con immediatezza quello che è il vero scopo della riforma: combattere quello che il presidente francese da qualche tempo a questa parte definisce “separatismo“, in riferimento agli atteggiamenti di molte persone fedeli all’Islam che a suo dire vivrebbero in una sorta di “società parallela“, facilmente penetrabile al fondamentalismo e contraria ai valori secolari della Repubblica. La location del discorso pronunciato da Macron non è casuale: la banlieu di Les Mureaux è infatti diventata il simbolo del successo del governo nell’ambito dell’integrazione, frutto di un programma di “riconquista repubblicana” introdotto nel 2018.
MACRON, “ISLAM RELIGIONE IN CRISI”
Uno dei passaggi più importanti, come riportato da Il Post, è stato quello in cui Macron ha definito l’Islam una religione “che oggi vive una crisi in tutto il mondo” e in cui l’ala fondamentalista sta portando avanti “progetti religiosi e politici” che hanno come scopo un “indurimento molto forte” in tutte le regioni del mondo. Fra le proposte che Macron ha annunciato, c’è quella che prevede di limitare in maniera molto forte l’istruzione a casa dei bambini: sarà infatti obbligatorio che tutti vadano a scuola, fatta eccezione per i casi in cui vi siano necessità di carattere sanitario perché, ha detto l’inquilino dell’Eliseo, “la scuola deve inculcare i valori della Repubblica e non quelli di una religione, formare dei cittadini, non dei fedeli“. Nelle scuole verrà anche insegnato l’arabo, mentre verranno ampliate anche le motivazione ammesse per giustificare lo scioglimento di organizzazioni e associazioni: non si tratterà dunque di punire soltanto reati come antisemitismo o razzismo, ma anche l’attentato alla dignità della persona, nonché pressioni psicologiche o fisiche. Il disegno di legge, che sarà discusso dal Consiglio dei ministri a dicembre e arrivare in Parlamento ad inizio 2021, imporrà inoltre un “obbligo di neutralità” a tutti gli agenti pubblici e ai dipendenti delle aziende private che lavorano con il pubblico. Secondo Macron, compito dello Stato francese è quello di “aiutare” l’Islam a “strutturarsi per essere un partner della Repubblica“. Il presidente ha sottolineato come lo Stato sia colpevole della situazione attuale: “Ci siamo costruiti da soli il nostro separatismo“, ha detto, pur rifiutando la “ghettizzazione” delle minoranze musulmane.