Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in pochi giorni ha fatto tappa nelle maggiori capitali europee, Roma, Berlino Parigi, Londra, un tour che doveva servire soprattutto a finalizzare alcuni accordi per l’ottenimento di nuove armi richieste. Da quanto emerge anche in base alle dichiarazioni ufficiali dei governi, è stato ottenuto molto di quanto promesso, tranne un elemento fondamentale sul quale Zelensky aveva basato le sue richieste già nei mesi scorsi. Il quotidiano Le Parisien, dopo la visita ufficiale e l’incontro con Macron conferma “Il presidente ucraino riparte con nuovi equipaggiamenti, ma mancano gli aerei da combattimento“.



Un particolare che è stato confermato dallo stesso presidente francese che alla tv ha commentato giustificandosi “Stiamo aiutando la resistenza ucraina, ma questo non significa che siamo in guerra con la Russia pertanto ha aggiunto Macron, “Non forniremo armi che sono in grado di raggiungere il suolo russo”. Sembra quindi che almeno per il momento, i jet non verranno forniti. Tuttavia resta in vigore dalla Francia la promessa di formare i piloti ucraini.



Zelensky ottiene armi dall’Europa, ma dovrà fare a meno dei jet richiesti

Nonostante la promessa non mantenuta da parte dell’Europa di fornitura aerei da guerra, il presidente Zelensky si è detto soddisfatto degli accordi ottenuti con i governi per quanto riguarda una nuova fornitura di armi, utili a sostenere la controffensiva. Si tratta infatti di un notevole sostegno, e riconferma dell’appoggio militare e politico dall’Europa. Dall’Italia l’invio di una batteria di sistemi antiarei sofisticati in grado di proteggere dai razzi russi. Mentre dalla Gran Bretagna sono arrivati droni d’attacco e missili adatti alla difesa dello spazio aereo. Dalla Germania carri armati e forniture militari per 2,7 miliardi di euro.



I caccia che sono stati al momento negati comunque, restano in sospeso. Anche se da Francia e Germania è arrivato quello che sembrerebbe un secco no per gli aerei, l’apertura è arrivata dall’incontro con il premier britannico Rishi Sunak, che non ha escluso in futuro una garanzia di impegno per dotare l’Ucraina di jet F12, confermando però temporaneamente l’allineamento con gli altri paesi e dichiarando “Londra non fornirà aerei all’Ucraina, ma si impegna a formare i piloti“. Per l’aeronautica militare ucraina potrebbe partire l’addestramento già durante la prossima estate.