Per Emmanuel Macron la sopravvivenza dell’Europa è in pericolo: dopo aver dichiarato nei giorni scorsi che “può morire“, torna a lanciare il suo allarme in un’intervista all’Economist che sta facendo discutere (suscitando già la reazione di Antonio Tajani e Matteo Salvini in Italia), anche perché è tornato a ipotizzare l’invio di soldati europei in Ucraina per aiutarla nella guerra scatenata dalla Russia. I suoi timori non riguardano solo il destino dell’Unione europea e la difesa dei confini europei: il presidente francese mette in guardia da un triplo choc di minacce che sono legate tra loro e che rendono la situazione pericolosa. La prima minaccia è di natura geopolitica: “Se la Russia vince in Ucraina, non ci sarà sicurezza in Europa. Chi può pretendere che la Russia si fermi lì?“. Anche per questo motivo Macron non esclude la possibilità di portare i suoi soldati in Ucraina: “Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina, cosa che oggi non avviene“, aggiunge dall’Eliseo, “dovremmo legittimamente porci questa domanda“.



Macron non esclude nulla anche perché è questo lo stesso atteggiamento del Cremlino, anzi critica la titubanza nel fissare i limiti delle proprie mosse nei confronti di chi è aggressore e non ha neppure limiti. L’obiettivo è quello di impedire alla Russia di vincere, perché altrimenti l’Europa sarebbe in pericolo. A tal proposito, Macron ha ricordato che la Francia ha anche inviato i suoi soldati in Africa per aiutare i Paesi del Sahel quando i loro leader hanno chiesto aiuto. Nel frattempo, l’Europa deve lavorare a un nuovo quadro per la sua sicurezza, ma questo “non vuol dire mettere da parte la NATO“. Ciò nasce anche dalla consapevolezza che gli Stati Uniti non possono essere sempre al fianco dell’Europa: “Dobbiamo prepararci a proteggerci“.



CONCORRENZA CINA, LA CRITICA DI MACRON AGLI USA

Macron fa sul serio: infatti a luglio, al vertice che si terrà a Blenheim Palace, in Gran Bretagna, porterà la questione sul tavolo, per aprire una discussione approfondita anche su come il deterrente nucleare francese possa contribuire ulteriormente alla sicurezza europea. L’altro rischio per l’Europa è legato allo choc economico legato all’accelerazione tecnologica e della Cina: il timore di Macron è che l’Europa resti indietro in settori cruciali, a partire da quello tecnologico. Tra l’altro, nell’intervista all’Economist accusa gli Stati Uniti di aver fatto ciò che ha fatto la Cina: pensava di disciplinare Pechino regolamentando il commercio internazionale, invece ha finito per sovvenzionare massicciamente la propria industria, proprio come i cinesi. L’ultima minaccia per l’Europa è di tipo democratico: Macron fa riferimento a un nazionalismo risorgente. “La politica non è leggere i sondaggi“, afferma il presidente francese, “è una lotta, è una questione di idee, è una questione di convinzioni“.



LA REPLICA DI TAJANI E SALVINI

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che il governo italiano non invierà mai i suoi soldati in Ucraina, perché la posizione resta “equilibrata“. Anche se l’Italia continua a sostenere i diritti dell’Ucraina a restare libera, il nostro Paese, aggiunge Tajani, “non è in guerra con la Russia“, motivo per il quale non verranno mai inviati soldati italiani, ma si cercherà di arrivare a una “pace giusta“, obiettivo per il quale sta continuando a lavorare. Dello stesso avviso è l’altro vicepremier, Matteo Salvini: “Mai un soldato italiano a morire nel nome di Macron. Io la penso così“, ha twittato il leader della Lega e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti.