Lo scrittore francese Emmanuel Carrère ha recentemente parlato con Repubblica, commentando la delicata questione delle rivolte in Francia, scaturite dopo l’annuncio di Macron del nuovo sistema pensionistico. “Pensa di avere una forma di coraggio storico”, sostiene lo scrittore parlando della riforma delle pensioni, “ma molti francesi lo vedono come un presidente arrogante che non capisce i loro problemi”.

Macron dice”, spiega Carrère, “non mi fa piacere farla, ma sono costretto a farla”, credendo che la storia gli darà ragione, mentre “non ci vede, non capisce in quale situazione siamo, non sa che la vita diventerà impossibile“. I soldi di cui ha bisogno il presidente e la Francia, spiega ancora, si potrebbero trovare in altri modi, “per esempio tassando i ricchi“, e non a caso è spesso accusato di “privilegiare le classi agiate”. Continuando il suo ragionamento oltre Macron, lo scrittore Carrère sostiene che “la Francia ha di fatto perso il proprio prestigio in quasi tutti i campi” e la riforma sulle pensioni arriva per di più nel momento in cui “la gente è già impoverita, ha perso potere di acquisto”.

Carrère: “Si parla di pensioni, e la guerra passa in secondo piano”

La rabbia francese, spiega ancora Carrère, potrebbe sembrare ridicola rispetto a quella che dovrebbe scaturire dalla guerra in Ucraina, “ma al tempo stesso le piccole preoccupazioni della vita quotidiana rimangono”. Più la guerra va avanti, più le persone chiederanno di tornare “ad occuparsi anche di priorità interne. Ed è ovviamente quello su cui scommette Putin perché se le opinioni pubbliche spingono i governi a occuparsi un po’ meno l’Ucraina, la Russia ne trarrà vantaggio“.

Continuando a parlare della guerra, Carrére spiega che, con il favore della popolazione che distrae i governi, “Putin non aspetta altro che il ritorno alla Casa Bianca di un presidente repubblicano“, parlando dello spettro di Trump. E qui risiede anche la partecipazione dei giovani alle manifestazioni francesi, che esprimono dissenso, non tanto per le pensioni, quando “contro un futuro di mer*a, non solo sul piano sociale”. Infine, parlando di futuro, lo scrittore Carrère ha affrontato anche il tema delle Intelligenze Artificiali che “cambierà i nostri cervelli. Penso che le applicazioni saranno dirompenti e, per molti versi, anche pericolose. Sarà un cambio di civiltà radicale, fino a dubitare persino che resti una civiltà”.