Emmanuel Macron crede nella virtù del dialogo con Vladimir Putin? Che senso ha avuto l’incontro, avvenuto quindici giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, tra i due presidenti? È questa la domanda nel documentario inedito, nel quale si discute del faccia a faccia dei presidenti, presentato nell’ambito della rivista “Sensitive Affairs” di Fabrice Drouelle. Il fotografo Jean-Claude Coutausse, del quotidiano Le Monde, ricorda a Le Figaro: “Emmanuel Macron cercherà di salvare la pace un’ultima volta. Il suo convoglio arriva al buio, nella neve. Il presidente viene ricevuto al Cremlino da una porta di servizio, senza alcun protocollo… Non l’avevo mai visto”.



I due presidenti, ciascuno seduto a un’estremità di un immenso tavolo lungo sei metri, discutono per cinque ore in un’atmosfera gelida. “Il presidente non solo dirà che questa guerra non dovrebbe essere iniziata, ma aggiungerà anche: ‘Ci sono soluzioni che tengono conto delle preoccupazioni per la sicurezza dei Russia’”, confida Philippe Étienne, allora consigliere diplomatico di Emmanuel Macron.



Il legame tra i due presidenti in un documentario

Nel documentario ci si interroga sul perché questa volontà del presidente francese di coltivare un rapporto particolare con Putin. Come sottolinea Le Figaro, tutto è iniziato nel maggio 2017, quando Emmanuel Macron, appena eletto, ha ricevuto una telefonata di congratulazioni da Vladimir Putin. Da lì è cominciato un botta e risposta culminato con l’invito del capo di Stato russo in Francia per una visita ufficiale. Il ricevimento, alla Reggia di Versailles, è stato il pretesto per l’inaugurazione di una mostra per i 300 anni dalla visita dello zar Pietro il Grande.



Il film torna su questa visita, analizzando ora per ora ciò che è accaduto nel pomeriggio del 29 maggio 2017. L’incontro ha suscitato polemiche non appena annunciato. Philippe Étienne spiega: “Questa visita ha permesso di avviare un dialogo che è poi proseguito. Abbiamo parlato di cinque o sei incontri faccia a faccia, ma ci sono state anche molte telefonate”. Il presidente francese è uno dei pochi che ha continuato a dialogare con Vladimir Putin anche dopo l’invasione dell’Ucraina.