Macron Scholz, prove di disgelo, l’incontro all’Eliseo

Nella giornata di ieri, si sarebbe dovuto tenere a Fontainebleau un consiglio dei ministri congiunto franco-tedesco. L’incontro, però, è stato annullato e rimandato: si terrà probabilmente il prossimo gennaio. Per annullare le tensioni, il cancelliere Olaf Scholz è stato ricevuto a pranzo da Emmanuel Macron. I due si sono incontrati all’Eliseo e sono stati immortalati in una foto nella quale si sono mostrati con sorrisi un po’ forzati. Secondo l’Eliseo, tra i due “l’amicizia è molto viva” e si lavora per la costituzione di “gruppi di lavoro”. Intanto la Germania parla di “dialogo costruttivo e amichevole”.



Di recente, sull’asse franco-tedesco ci sono state una serie di controversie. Il rapporto si è un po’ raffreddato per alcuni punti sui quali non c’è l’accordo: dall’energia alla difesa, fino ad arrivare alla guerra in Ucraina, almeno secondo il quotidiano francese Le Figaro. Durante l’incontro, i due leader hanno puntato a “rafforzare la cooperazione franco-tedesca” e a rispondere alle sfide comuni in “modo unito”, come spiegato dalla presidenza francese.



Macron Scholz, prove di disgelo

Mentre l’Unione Europea non riesce a trovare un’intesa per abbassare il prezzo dell’energia, si cerca ancora un accordo tra Francia e Germania. Le due nazioni, avendo mix energetici diversi, propendono per soluzioni contrastanti. La Francia, insieme ad altri 14 Paesi, difende l’idea di un tetto al prezzo del gas. La Germania invece è preoccupata da un intervento sui mercati e dall’effetto su un rialzo dei consumi.

Tra i due ci sarebbero fratture profonde su temi importanti, quali appunto l’energia e molto altro. Le strette di mano e i sorrisi sembrerebbero nascondere dunque qualche tensione che comunque potrebbe attenuarsi visto che ultimamente Scholz ha fatto qualche passo avanti verso la Francia e il pranzo con Macron potrebbe aprire a nuovi spiragli. Macron, prima dell’ultimo Consiglio europeo, ha parlato di “isolamento” attuale della Germania, spiegando però che Berlino “sta vivendo un cambiamento di modello, di cui non bisogna sottovalutare il potenziale destabilizzatore”.