L’ACCORDO TRA MACRON-VON DER LEYEN-XI SUBITO BOCCIATO DALLA RUSSIA
Non passano neanche poche ore dall’accordo generale trovato a Pechino tra Macron, Von der Leyen e Xi Jinping sulla necessità di colloqui di pace in Ucraina che dal Cremlino arriva la secca smentita del portavoce di Vladimir Putin: sulla crisi ucraina, la Cina insiste «nel promuovere i colloqui di pace e una soluzione politica», non solo esprime la disponibilità a collaborare con la Francia e l’Ue per invitare la comunità internazionale a «mantenere una moderazione razionale ed evitare di intraprendere azioni che possano aggravare la crisi o portarla fuori controllo». Non solo, Xi Jinping ha aggiunto in conferenza stampa con i leader europei «bisogna rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, astenersi dall’attaccare civili e strutture civili e proteggere donne, bambini e altre vittime di conflitti». La Cina ha sollecitato ad attuare al più presto la promessa solenne «a non utilizzare le armi nucleari e a non combattere guerre nucleari», con opposizione netta anche per «uso di armi biologiche e chimiche in qualsiasi circostanza».
Macron da par suo ha esortato il Presidente cinese a non consonare alla Russia «nulla che possa essere usato nella sua guerra contro l’Ucraina», con Von der Leyen che ha rilevato «Le spedizioni di armi dalla Cina alla Russia nuocerebbero significativamente ai rapporti tra Bruxelles e Pechino, perché assistere un aggressore sarebbe contrario al diritto internazionale». Il problema è che da Mosca non sono affatto concordi con la “proposta” diplomatica arrivata da Pechino e Bruxelles: «La Cina ha un potenziale di mediazione molto efficace e impressionante, e i recenti successi diplomatici di Pechino lo hanno dimostrato in modo eloquente. Ma la situazione con l’Ucraina è ancora difficile, per ora non ci sono prospettive per una soluzione pacifica», spiega Dmitry Peskov ai giornalisti al Cremlino. Durante i colloqui a Pechino, Xi ha fatto sapere ai leader europei di voler telefonare nei prossimi giorni al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «È stato interessante sentire – ha detto Von der Leyen – che il presidente Xi ha ribadito la sua disponibilità a parlare (con lui) quando i tempi e le condizioni saranno le più opportune».
INCONTRO MACRON E VON DER LEYEN IN CINA DA XI JINPING: IL TEMA DELLA PACE
«Conto sulla Cina per portare la Russia alla ragione»: così ha detto il Presidente francese Emmanuel Macron arrivando a Pechino per incontrare, assieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, il leader cinese Xi Jinping. Pochi minuti fa in Piazza Tienanmen c’è stato il picchetto di accoglienza per il Presidente dell’Eliseo, con un primo scambio di saluti tra i due leader chiamati a discutere assieme ai vertici Ue il futuro della geopolitica mondiale.
Dopo il vertice nelle scorse settimane tra Putin e Xi per rinsaldare l’alleanza strategica Cina-Russia, l’Europa prova a inserirsi nella vicenda invocando il tema della pace e facendo interrompere al più presto la guerra sanguinosa in Ucraina. «La Cina può svolgere un ruolo importante nella ricerca di una via per la pace in Ucraina», aveva detto Macron parlando con la comunità francese in Cina nel primo dei tre giorni di viaggio tra Pechino e Guangdong (megalopoli da 70 milioni di abitanti nel sud del paese che comprende anche Hong Kong, Macao e Shenzen). L’Europa, riflette ancora Macron, non deve separarsi economicamente dal Governo comunista cinese: «la Francia si impegnerà in modo proattivo a continuare ad avere relazioni commerciali con la Cina», ha detto ancora Macron. Per Von der Leyen invece, «il modo in cui la Cina continuerà a reagire alla guerra di Putin sarà un fattore determinante per il futuro delle relazioni».
DALL’UCRAINA A TAIWAN, IL RISCHIO DELLA GUERRA È ALTISSIMO: XI “UE SIA PIÙ AUTONOMA DAGLI USA”
Se da Mosca giunge netto il “niet” del Cremlino per una via di pace immediata tra Russia e Ucraina, con l’ammorbidimento della Cina, il tema della guerra internazionale non si ferma purtroppo solo al “caso Kiev”. Nel viaggio da Xi Jinping di Macron e Von der Leyen si parlerà anche di ordine mondiale stante lo scontro a distanza durissimo, per ora solo a parole, tra Cina e Stati Uniti sulla situazione di Taiwan: Pechino stamane ha infatti promesso una risposta «risoluta» all’incontro a Los Angeles tra la Presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, e la terza carico dello Stato americano, lo speaker Kevin McCarthy. Come riporta l’Agenzia Xinhua, questo il messaggio recapitato dal Ministero degli Esteri cinesi all’Occidente: «In risposta agli atti di collusione gravemente sbagliati tra Stati Uniti e Taiwan, la Cina adotterà misure risolute ed efficaci per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale».
Nelle ultime ore il Ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato che un elicottero antisommergibile cinese e tre navi da guerra sono stati individuati intorno all’isola di Taipei appena dopo che la Presidente taiwanese ha incontrato l’alto funzionario Usa. La notizia arriva proprio nel momento in cui Macron e la Presidente Ue si trovano a Pechino per trattare con Macron sul futuro delle relazioni Occidente-Cina: «La Cina non è una parte in causa, ma sosteniamo una risoluzione pacifica. L’Ue compia passi decisi in questa direzione», ha fatto sapere il Ministero degli Esteri cinese in risposta agli inviti di Francia e Ue di porre le basi per una mediazione con Putin. «Siate autonomi dagli Stati Uniti», aggiunge il diplomatico di regime, «prendete controllo del proprio destino per agire in modo da porre fine alle ostilità e promuovere il cessate il fuoco per la pace e la sicurezza sostenibili dell’Europa». Il “gioco” è servito sul tavolo: Macron e Von der Leyen cercano di non perdere il legame con Pechino nonostante la guerra, di contro Xi sa di aver bisogno dell’Europa nella rivalità con gli Usa (come partner commerciale, ma non solo): se questo riuscirà a portare alla pace tanto in Ucraina quanto, potenzialmente, a Taiwan, si potrebbe definire un successo storico. Occorre ora capire se ci sono i margini per questa trattativa che al momento appare piuttosto “utopica”.