Alessandra Maddalena, ANM, commenta la commissione d’inchiesta sui magistrati

Sulle pagine del quotidiano Il Dubbio Alessandra Maddalena, vicepresidente di ANM, ovvero l’Associazione Nazionale dei Magistrati, ha commentato la decisione di Forza Italia di chiedere una commissione parlamentare d’inchiesta per indagare su un presunto uso politico della giustizia. Un caso nato attorno alla recente assoluzione di Silvio Berlusconi in sede del processo Ruby Ter con grande clamore mediatico, dopo quasi 12 anni di processi.



“La magistratura non ha nulla da nascondere”, spiega Maddalena parlando della commissione d’inchiesta, “ma la considero una iniziativa assolutamente inappropriata“. Secondo lei, infatti, “le pronunce di assoluzione con cui si sono conclusi alcuni processi non dimostrano certamente che vi sia stato un uso politico delle indagini”. Non basterebbe, insomma, l’assoluzione per definire un processo, o le precedenti sentenze, inutili, ne tanto meno politicamente strumentalizzato. “Si finisce”, spiega ancora Maddalena, “per far credere che alcuni magistrati abbiano piegato la giustizia a scopi politici, tradendo il dovere di imparzialità sancito dalla Costituzione”, arrivando insomma, “in una pericolosa delegittimazione della magistratura, facendola apparire come interessata e di parte”.



Maddalena: “Superiamo le tensioni tra politica e magistratura”

In un processo, specialmente che include esponenti politici, secondo Maddalena si fa presto a creare clamore mediatico e “le tensioni sono inevitabili. Ma la soluzione non può essere quella di delegittimare la magistratura, insinuando il sospetto di una giurisdizione deviata“. “Mi auguro davvero”, spiega ancora, “che l’obiettivo di tutte le forze politiche sia, d’ora in poi, quello di superare le tensioni tra politica e magistratura e di realizzare un efficace processo riformatore”.



Questo, secondo Alessandra Maddalena, un punto fondamentale nella giustizia italiana, per arrivare a “migliorare finalmente il servizio”, ricordando ancora una volta che “alimentare lo scontro tra politica e magistratura fa male solo ai cittadini. “Chi parla di uso politico della giustizia”, sostiene ancora, “dovrebbe citare fatti concreti di cui ha conoscenza diretta con riferimento a specifici procedimenti penali”. Maddalena, concludendo, ha parlato del presunto cavillo che avrebbe assolto Berlusconi, sostenendo che “i magistrati, pur tra mille difficoltà, frutto anche di decenni di disinteresse politico e di investimenti inadeguati, quotidianamente esercitino la loro funzione nell’esclusivo rispetto delle regole del processo”.