Morte Maddalena Urbani, arrestato per omicidio l’uomo che la ospitava in casa. La 20enne era la figlia di Carlo Urbani, il medico-eroe che riuscì ad isolare la Sars prima che potesse diventare una pandemia, ma che ne fu contagiato e morì nel 2003. Responsabile del decesso della figlia 20enne, scomparsa lo scorso 27 marzo a causa di un cocktail di droghe e psicofarmaci, sarebbe stato un narcotrafficante siriano di 64 anni, dal giorno della sua morte in carcere. La svolta è arrivata oggi, quando l’uomo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio notificatagli dalla Polizia. Gli viene contestato in particolare “il dolo eventuale, consistente – spiega la questura di Roma – nell’aver accettato di non chiamare direttamente i soccorsi, facendo intervenire delle persone non qualificate che avevano cercato, senza alcun esito, di salvare la Urbani”.



MADDALENA URBANI, MORTE FIGLIA EROE SARS

Quel 27 marzo i soccorritori del 118 trovarono il corpo della figlia dell’eroe della Sars, Carlo Urbani, ormai senza vita all’interno di un appartamento fatiscente in zona Cassia, a Roma. Fatale per la ragazza, secondo i primi accertamenti, un abuso di oppiacei. La successiva perquisizione avrebbe portato al rinvenimento nell’abitazione di alcune dosi di eroina, metadone e psicofarmaci. A Conferma, secondo gli investigatore, che “il siriano, nonostante la misura restrittiva (era agli arresti domiciliari, ndr) continuava il suo spaccio di droga”. L’uomo, subito arrestato, venne condotto nel carcere di Regina Coeli. La polizia, attraverso le indagini, avrebbero poi escluso una violenza sessuale e chiarito che Maddalena conosceva già l’uomo, registrato nella rubrica del suo telefono come “Zio Cassi”. Da lui si era recata insieme all’amica Kaoula El Haouzuzi, 23 anni, adesso indagata per concorso in omicidio volontario. Nessuno dei due, quella notte, diede l’allarme.

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