Un giallo nel giallo quello che sta prendendo corpo rispetto alle indagini sulla scomparsa di Maddie McCann. O forse sarebbe più giusto dire sulla “morte” della piccola di 3 anni scomparsa in Portogallo mentre si trovava in vacanza con i genitori. Se il procuratore tedesco Hans Christian Wolters aveva detto di aver inviato una lettera alla famiglia nella quale li informava delle “nuove prove concrete” che confermerebbero la morte della figlia, i genitori della bambina, Kate e Gerry McCann, negano di aver mai ricevuto una missiva di tale tenore. Qualunque sia la verità non si può fare a meno di notare un atteggiamento quanto meno ballerino da parte della procura tedesca: solo due giorni fa infatti gli inquirenti tedeschi avevano dichiarato di ritenere possibile il fatto che Maddie potesse essere ancora viva. (agg. di Dario D’Angelo)
GENITORI MADDIE: “MAI RICEVUTO LETTERA PROCURA TEDESCA”
Attorno alla lettera che la procura tedesca avrebbe scritto alla famiglia di Maddie McCann è scoppiato un caso. È emerso infatti che il procuratore Hans Christian Wolters abbia comunicato ai genitori della bambina scomparsa in Algarve nel 2007 che hanno prove della sua morte. Ma gli stessi McCann smentiscono con forza di aver ricevuto questa lettera. Il procuratore, intervenuto al Mirror, ha spiegato di non poter rivelare maggiori dettagli sul caso per non compromettere l’indagine, ma ha chiarito che ci sono prove concrete del fatto che la bambina sia morta. E ha precisato che la famiglia è stata informata riguardo questi sviluppi, pur senza comunicare loro altri dettagli. Ma quanto rivelato dalle autorità tedesche è smentito dai genitori della piccola Maddie McCann, i quali affermano di non aver ricevuto la lettera in questione. E di conseguenza sono furiosi. «La notizia ampiamente riportata secondo la quale abbiamo ricevuto una lettera dalle autorità tedesche che sostengono di avere prove che Madeleine sia morta è falsa». (agg. di Silvana Palazzo)
“MADDIE MCCANN MORTA”: PROCURA TEDESCA SCRIVE A GENITORI
“Maddie McCann è morta“. La procura tedesca ne è sicura: ci sono prove a sufficienza per ritenere Christian Brueckner, pedofilo tedesco in carcere per reati di droga e stupro, l’assassino della bambina scomparsa nel 2007 mentre si trovava in vacanza con i genitori in Portogallo. Per questo motivo il procuratore tedesco Hans Christian Wolters ha inviato una lettera ai genitori di Maddie, scrivono i tabloid britannici Daily Mirror e Daily Mail, affermando: “Siamo vicini al vostro dolore, vostra figlia è morta”. Il procuratore ha spiegato: “Siamo vicini al dolore dei genitori, ma se rivelassimo loro maggiori dettagli ciò potrebbe compromettere l’indagine. Abbiamo prove concrete che il nostro sospettato ha ucciso Madeleine e questo significa che è morta. Ai genitori è stato detto che la polizia tedesca ha le prove della sua morte ma non abbiamo comunicato loro ulteriori dettagli”.
PROCURA TEDESCA “ABBIAMO PROVE MA…”
Il procuratore tedesco ha aggiunto che i genitori di Maddie, Kate e Gerry McCann, “non hanno risposto alla lettera”. Wolters, che sta indagando sul caso in collaborazione con Scotland Yard e la polizia portoghese, ha precisato di “non aver rivelato tutti i dettagli” della nuova pista relativa all’omicidio per mano di Brueckner neanche ai colleghi degli altri Paesi: “Non possiamo dire perché e come sappiamo che sia morta. È più importante avere successo ed essere in grado di inchiodare il colpevole che mettere le carte sul tavolo e dire ai genitori i motivi per cui riteniamo che la loro figlia sia morta”. Su quest’ultimo punto, però, il procuratore tedesco non sembra nutrire dubbi: “Questo è un caso di omicidio, non di persona scomparsa. Rivelare troppo e troppo presto ostacolerebbe le indagini in corso. In Germania siamo molto riservati, non sono sicuro di come funzioni nel Regno Unito, ma qui non riveliamo niente fino a quando non formalizziamo l’accusa”. L’avvocato Rogerio Alves, che rappresenta la famiglia McCann in Portogallo, ha domandato che gli inquirenti tedeschi svelino le prove in loro possesso chiedendo di sapere “cosa viene fatto per risolvere un caso durato 13 anni»”.