C’è quello di salvia, quello al bergamotto, al melograno, al santoreggio, al caffè. Poi ci sono le varietà più rare, come la melata al nocciolo e quella che si contamina con la menta. Ma non manca neppure quello di colza che, a sorpresa, è persino in grado di fare dimagrire perché ricco di aminoacidi e proteine, che lo rendono adatto a mantenere alti i livelli del metabolismo. Stiamo parlano del miele e in particolare di quello che viene prodotto e venduto a Sommariva Bosco, piccolo centro del Roero, zona del Piemonte già famosissima per il vino e per il tartufo.



Il borgo, che conta circa 6.000 abitanti, è diventato il punto di riferimento regionale per questa vera e propria eccellenza del Made in Italy grazie a un progetto semplice e creativo, che promette di regalare buone soddisfazioni ad abitanti e visitatori. Si tratta di questo: il Comune e l’Ente Fiera forniscono in comodato d’uso gratuito alle botteghe che aderiscono all’iniziativa una cassetta delle api o alveare, dipinta a mano da artisti locali che viene sistemata davanti ai negozi. Per ottenerla però occorre sottostare a un rigido disciplinare: “È necessario – spiega Tonino Strumia, ideatore del progetto che si definisce “storico ambasciatore del Roero goloso” – avere a disposizione almeno venti tipologie diverse di miele, poter contare su un apicoltore del terroir, nonché poter vantare due mieli che hanno ottenuto il logo del Presidio Slow Food. Logo che poi viene affisso sulla cassetta delle api”.



Al momento nel paese sono già attive quattro botteghe, ma l’obiettivo, per nulla nascosto, è di allargare presto la famiglia. Ma intanto già si pensa a organizzare il prossimo Amél’Amèl, il festival dei mieli, che dopo la pausa forzata a causa del Covid, è tornato ad animare le vie del paese lo scorso settembre. E che anche nel 2023 rappresenterà un appuntamento da segnare sul calendario per la seconda metà del mese di settembre.

L’iniziativa assume ancora maggior valore se si considerano le difficoltà che vive il settore: secondo Coldiretti, infatti, il clima pazzo del 2022 che ha moltiplicato gli eventi estremi, fra siccità e nubifragi, ha tagliato quasi della metà (-40%) la produzione di miele in Italia, che si è fermata a 13 milioni di chili, fra i valori più bassi del decennio, con le fioriture estive bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine e le api allo stremo costrette ad allungare i voli per trovare un po’ di nutrimento.



— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI