L’avvocato di Benno Neumair, Flavio Moccia, è stato intervistato stamane dal programma di Canale 5, Mattino5. Ieri è stata sentita Madè, la sorella dell’arrestato, e durante l’udienza sono stati mandati in onda dei messaggi WhatsApp che Benno aveva spedito alla sorella: “Queste registrazione non ci hanno colto impreparati – ha spiegato l’avvocato – le conoscevamo già, sono nel fascicolo del pm, ora il fatto che sono state sentite davanti alla corte d’Assise è solo una suggestione per il giudice popolare, non sono così negative, rientrano nella personalità fortemente disturbata di Benno, così come altre parti della deposizione di Madè che è stata molto intensa”. L’avvocato ha proseguito: “Noi avevamo cercato di evitare questa situazione della sorella, avremmo acconsentito all’acquisizione delle sue 11 dichiarazioni testimoniali durante le indagini, ma rientrano nell’aspetto disturbato di Benno”. Poi ha aggiunto: “Ogni soggetto che si sente indagato cerca di difendersi in tutte le maniere anche più maldestre. La semi infermità va valutata solo ed esclusivamente al momento del fatto, uno può essere totalmente infermo al momento del fatto e mezz’ora dopo essere completamente lucido, è la dimostrazione che c’è stato il blackout come sosteniamo da noi; dopo lui addirittura dimentica”.



E ancora: “Benno perchè annuiva durante l’ascolto del messaggio vocale? Perchè sapeva che era vero, ma cerca di difendersi. Il messaggio vocale è stato intercettato in un momento che lui non sapeva. In quel momento era cosciente, mai detto che era semi infermo di mente nel mese di gennaio successivo, forse non mi sono spiegato bene: la patologia va valutata al momento del fatto, i momenti precedenti e successivi non incidono, questo è il punto focale del processo. Benno non sta bene, è pallidissimo, ha un problema fisico – ha continuato Flavio Moccia – l’ha visitato il medico, poi gli ho detto che sarebbe stato meglio venire, ce l’ha fatta ma è stato uno sforzo notevole, non stava bene”. “Prossima udienza ci sarà? Se sta bene sì. Lui è pentito – ha concluso e noi avvertiamo questo stato di forte pentimento anche se ancora non si rende conto. In via diretta nella sua coscienza cerca di cancellarlo, comunque questo non lo dico io ma anche i nostri consulenti”. Durante la deposizione di ieri, Madè ha rilasciato dichiarazioni pesanti nei confronti del fratello Benno Neumair, raccontando dei suoi «immotivati scatti d’ira», delle «continue bugie fin dall’infanzia», dei «tentativi di depistaggio», dei suoi «rapporti burrascosi» con la madre, della sua disinvoltura nel «somministrarsi sostanze dopanti» o dei «ricoveri in psichiatria dopo aver simulato aggressioni mai avvenute». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MADÈ, SORELLA BENNO NEUMAIR: “MI HA MENTITO”/ “È ABITUATO A FARLO SIN DALL’INFANZIA”

Nella giornata di martedì 5 aprile 2022 si è tenuta una nuova udienza del processo contro Benno Neumair, accusato di avere ucciso i genitori Peter Neumair e Laura Perselli a Bolzano all’inizio del 2021. In aula ha parlato la sorella Madè, che ha ricostruito il dramma vissuto in quei giorni drammatici (video mandato in onda a “Storie Italiane” del 6 aprile, ndr): “Ho chiamato mio fratello poco prima dell’una. Era molto agitato, con il tono di voce stressato. Gli ho chiesto dove fossero mamma e papà, perché non riuscivo a raggiungerli telefonicamente. Lui mi ha detto che non lo sapeva, in quanto era da solo in montagna con il cane. Quando uno è al telefono con una persona, si sentono rumori ambientali, mentre io ho sentito solo la sua voce”.

Poi, Madè ha domandato indicazioni ulteriori al fratello Benno e lui ha detto di sua spontanea volontà che il telefono di casa non funzionava: “A me questa cosa è sembrata un po’ strana, perché mio fratello non si alza molto presto volentieri quando è libero e, inoltre, il nostro cane era molto anziano e faticava a camminare. Era una vecchia signora anche lei”.

BENNO NEUMAIR, LA SORELLA MADÈ: “MI DICEVA DI NON PREOCCUPARMI, MA IO AVEVO CAPITO…”

Sempre a “Storie Italiane”, sono state mandate in onda altre parole di Madè Neumair sul fratello: “Al telefono Benno mi aveva detto che aveva dormito fuori casa, che aveva preso la macchina. Mi sono onestamente insospettita, però ho continuato nella mia preoccupazione a cercare indicazioni su dove fossero mamma e papà. Poi ho chiamato un’altra persona, alle 13.13, che abita di fronte a noi sullo stesso pianerottolo. Le ho chiesto di suonare il campanello di casa nostra e Benno ha aperto la porta. Perciò ho capito che aveva mentito, perché mi aveva detto di essere pochi minuti prima in montagna. Mille volte Benno in passato aveva detto bugie, anche davanti all’evidenza dei fatti: lo faceva sin da bambino ed era poco piacevole. Questo suo mentire era spesso motivo di litigi in famiglia”.

E, ancora: “Benno con la voce calma e affettuosa mi ha detto di non preoccuparmi, che avrebbe fatto denuncia di scomparsa. Mi ha detto di lavorare tranquilla, ma mi è venuta paura nei suoi confronti. Gli ho detto che secondo me era successo qualcosa di molto, molto, molto brutto. Sono poi tornata a Bolzano il 6 gennaio e ho fatto la mia deposizione: lì, seduta davanti ai carabinieri, ho detto che avevo paura che i miei genitori non si trovassero mai. Ho anche confidato loro che, secondo me, Benno c’entrava qualcosa con la loro sparizione”.