SONO PASSATI 30 ANNI DAL PRIMO PRESUNTO MIRACOLO DELLA MADONNA DI CIVITAVECCHIA: LA STORIA E LE SPERANZE
Sono 30 anni esatti, era il 2 febbraio 1995 quando la statuina della Madonna di Civitavecchia fece parlare l’intero mondo cristiano (e non) per le lacrime di sangue cadute per ben 14 volte fino al 15 marzo dello stesso anno: una Madonnina acquistata a Medjugorje nel settembre 1994 dal parroco della chiesa di Sant’Agostino a Pantano (Civitavecchia), diventa improvvisamente il centro delle cronache nazionali per quel primo presunto miracolo che ancora oggi rimane un mistero.
Sono ormai passati tre decenni eppure il Vaticano ancora non si è espresso, neanche ora che sono cambiate le regole con Papa Francesco e le note del Dicastero per la Dottrina della Fede sono divenute più frequenti anche su grandi “fenomeni” controversi nella storia della devozione popolare, non da ultimo il “nulla osta” su Medjugorje (qui spieghiamo in che senso, ndr). Era il pomeriggio del 2 febbraio 1005 quando la famiglia Gregori, che aveva ricevuto in dono quella Madonnina della Regina della Pace dal parroco appena stato a Medjugorje, vide assistere ad un evento assurdo: la bimba di 6 anni (Jessica Gregori) si ferma perplessa davanti alla statuetta posta nel giardino e avvisa i genitori, «piange sangue!». Il giorno della manifestazione di Gesù nel Tempio, il giorno della luce, il giorno della Candelora: la devozione si unisce all’inquietudine per un fenomeno che negli anni Novanta era piuttosto “diffuso”, con tante Madonnine che piangevano lacrime rosse, il più delle volte però frutto di ciarlatani e truffe.
La storia della Madonna di Civitavecchia è però diversa in quanto sebbene in un primo tempo il vescovo Girolamo Grillo riteneva tutto frutto di uno scherzo, il 15 marzo successivo rimane di sasso nel vedere la statuina letteralmente piangere sangue mentre la conservava in casa per evitare l’assedio di fedeli e curiosi nel giardino di casa Gregori. Preso per un attimo da un mancamento, che temette fosse un infarto, il vescovo si riprende e si dice convinto – come racconta sul “Corriere della Sera” Gian Guido Vecchi – che con la Madonna di Civitavecchia si assiste alla presenza del “dito di Dio”. Le indagini della Procura di Civitavecchia sul fronte laico, e la Commissione Ruini convocata sul filone religioso, arrivano alla conclusione che non vi sono prove né di soprannaturalità ma nemmeno di truffe o raggiri. A complicare l’intera vicenda anche l’arrivo di una seconda statuina della Madonna di Civitavecchia, sempre donata alla famiglia Gregori (da un cardinale) e custodita sempre nel giardino: invece delle lacrimazioni di sangue, questa seconda Madonnina fino ad oggi periodicamente trasuderebbe un liquido profumato e misterioso, sottoposto anch’esso a verifiche ma senza giungere mai ad una piena verifica finale.
COSA DICE IL VATICANO SULLA MADONNA DI CIVITAVECCHIA E PERCHÈ ANCORA NON SI È PRONUNCIATO: INTANTO PAPA SAN GIOVANNI PAOLO II…
La speranza e la devozione nata nei vari protagonisti di questa incredibile storia che compie oggi 30 anni esatti nel giorno della Candelora 2025 non è qualcosa di trascurabile: al di là infatti del mistero o meno delle lacrime della Madonna di Civitavecchia, e al netto dei fenomeni anche di semi-isteria collettiva nei giorni delle 14 lacrimazioni “ufficiali”, la statuina oggi custodita nella Chiesa di Sant’Agostino (e posta lì dal vescovo dal 17 giugno 1995) ha suscitato un fenomeno di fede spontanea in migliaia di fedeli e pellegrini che ancora oggi giungono in adorazione e preghiera davanti alla statuina alta poco meno di 50 centimetri.
Non solo, a rendere complessa ma anche ricca di fascino religioso la storia della Madonna di Civitavecchia vi è l’incredibile epopea legata a San Giovanni Paolo II: come racconta il vescovo, compianto, Grillo nelle sue memorie, Papa Wojtyla venne in incognito (vestito come un cacciatore) nella chiesetta di Pantano, frazione di Civitavecchia, per vedere di persona quello straordinario e controverso fenomeno nelle lacrimazioni. Accompagnato da alcune guardie svizzere, il Santo Padre polacco si fermò a pregare e osservare, come conferma oggi il segretario particolare di San Giovanni Paolo II (il cardinale Stanislao Dziwisz).
Non solo, appena una settimana prima del ritorno della Madonna di Civitavecchia nella chiesa locale, mons. Grillo aveva portato la statua negli appartamenti del Papa dove è stata benedetta e aggiunta di un Santo Rosario che tutt’ora permane nella chiesa di Sant’Agostino. Wojtyla impose il silenzio più assoluto di questa duplice visita e solo dopo il 2016, con la scomparsa del vescovo di Civitavecchia, si ebbe e sapere la particolare vicinanza che il Santo Padre ebbe con quella statuina. Il giudizio canonico resta sospeso in quanto la Commissione Ruini arrivò a definire la vicenda di Civitavecchia “non constat de supernaturalitate”, il che in realtà non è cesura totale dato che non viene definito “non soprannaturale”, solamente si è sospesi nel giudizio. Con le nuove regole approvate dalla Chiesa nel maggio 2024, il Vaticano non si pronuncia più sulla soprannaturalità o meno dei fenomeni mariani, ma può esprimersi su devozione, pellegrinaggi, eventuali truffe o situazioni controverse (come Trevignano, ad esempio). È solo il Papa che può dire se un fenomeno è divino o meno: da Civitavecchia si spera dunque che, come avvenuto a Medjugorje, vi sia in breve una sorta di nulla osta che possa quantomeno non far tenere dopo 30 anni ancora il “mistero totale” sugli avvenimenti inspiegabili in corso a Civitavecchia.