Al programma di Bruno Vespa, Porta a Porta, un uomo rivela: “Sono stato io a mettere il sangue sul volto della Madonnina di Civitavecchia“. Hanno destato scalpore le parole svelate dal testimone, Ivano Alfano, che dopo 25 anni ha deciso di togliersi questo peso e raccontare la verità. Tutto sarebbe nato, a suo dire, in seguito ad una ferita alla mano sanguinante. “Arrivati a Civitavecchia abbiamo lasciato la moto, c’era una Madonnina, solitamente io faccio il segno della croce, bacio e tocco la Madonnina, quando l’ho toccata è colato del sangue sull’occhio della Madonnina”, ha dichiarato l’uomo. Ma è davvero possibile? Se ne è parlato ieri in studio a Porta a Porta con diversi ospiti in studio, tra cui Mons. Fisichella, il quale ha commentato: “Davanti alle apparizioni bisogna essere molto cauti perchè dobbiamo essere credenti, non creduloni. La differenza sta tutta lì”. Sul caso della Madonnina di Civitavecchia ha ammesso di avere ancora una perplessità “perchè non capisco perchè le lacrime della Madonna nell’analisi fatta, il sangue risulta di uomo”. All’epoca, come spiega il monsignore, furono fatte analisi per verificare se all’interno della statua fossero stati messi strumenti per farla piangere, al fine di non far cadere il popolo in errore.



MADONNA DI CIVITAVECCHIA: LA RICOSTRUZIONE

L’intera vicenda che tanto fece scalpore, è stata ripercorsa ieri a Porta a Porta: è il pomeriggio del 2 febbraio 1995 quando una piccola statua di gesso di 42 centimetri raffigurante la Madonna iniziò a lacrimare sangue nel giardino della famiglia Gregori alle porta di Civitavecchia. La statuetta era stata acquistata l’anno precedente a Medjugorje da un parroco che la donò alla famiglia e posta poi in una nicchia. Intorno alle 16.30, la figlia Jessica, all’epoca di 5 anni, raccontò al padre di aver visto un liquido rosso scendere dagli occhi della Madonnina. Viene subito informato il parroco e la gente inizia ad accorrere. L’evento si ripete anche la sera successiva ed in migliaia si accalcano nel giardino dei Gregori. Non mancano gli scettici: la statua verrà portata via e custodita in un luogo segreto della Diocesi dando il via a tutti gli accertamenti del caso. A fine febbraio giunsero i risultati: si tratta di sangue umano maschile con un Dna molto diffuso. Furono in tutto 14 le presunte lacrimazioni, l’ultima avvenuta il 15 marzo, quando la Madonnina iniziò a lacrimare nelle mani di Monsignor Grillo, il più scettico tra tutti. Il Vescovo ha un malore ma da quel momento crede alla veridicità di quelle lacrimazioni. In seguito fu aperta dalla magistratura una inchiesta per presunta truffa e abuso della credulità popolare e portò a mettere sotto sequestro la statuina. In 50 hanno ammesso di aver visto la lacrimazione. La Chiesa non si è ancora espressa sul fenomeno mentre la commissione di inchiesta della Diocesi di Civitavecchia ha definito l’evento “non spiegabile scientificamente”. La magistratura ha archiviato il caso escludendo il dolo. Oggi la statuetta si trova in una teca nel santuario di Pantano, esposta alla venerazione dei fedeli.



LA TESTIMONIANZA DI IVANO ALFANO

A prendere la parola è stato proprio Ivano Alfano che in una intervista a Porta a Porta ripercorre quanto accaduto quel 2 febbraio di 25 anni fa. L’uomo, insieme a Leandra, si trovava in località Pantano, in provincia di Civitavecchia per una gita in moto: “Quel giorno siamo partiti io e la mia compagna con una motocicletta, mi si era rotto il filo del gas e l’ho riparato da me […] il filo mi ha creato un taglio sul dito, non me ne sono accorto subito”, ha dichiarato. “Arrivati a Civitavecchia abbiamo lasciato la motocicletta per andare a prendere qualcosa da mangiare e a un certo punto c’era una nicchietta con una Madonnina. Quando vedo una Madonnina ho il vizio di fare il segno della croce, mi bacio e tocco la madonnina. Quando l’ho toccata è colato del sangue sull’occhio della Madonnina”. Anche Leandra ha confermato di aver visto del sangue solo dopo essere stata toccata dal compagno, poi andato via dopo aver visto arrivare un signore con una bambina. “La bambina forse ha visto colare il sangue perché era una cosa appena successa”, ha dichiarato. Tuttavia, Ivano ha escluso che la colatura sotto l’altro occhio fosse stata provocata dalla sua ferita: “C’è qualcosa che non torna”, dice, “la colatura sul corpo non c’era”. Perchè non lo raccontò subito? “Non avevo la testa di adesso, ero un ventenne, ho avuto un po’ di paura”, ha concluso.

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