ATTESO IL NUOVO MESSAGGIO DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE PRIMA DI NATALE

In un mondo attraversato dal terrore per le guerre e le violenze che non accennano a diminuire, il messaggio della Madonna di Medjugorje ogni 25 del mese rappresenta un punto, seppur misterioso, di paragone continuo tra la religiosità e la realtà circostante. Dopo poi il “Nulla osta” concesso dal Vaticano per il messaggio e la presenza dello Spirito Santo nelle apparizioni di Medjugorje, la vicinanza tra la Chiesa di Cristo e i presunti veggenti mariani è ancora più stretta.



Nell’ultimo messaggio diffuso come sempre il 25esimo giorno del mese – era il 25 ottobre 2024 – la veggente Marija Pavlovic Lunetti ha riportato le esatte parole della Madonna nella sua apparizione quotidiana a Medjugorje chiedendo di pregare e celebrare tutti i Santi per intercessione del Signore: «è nella comunione con loro che potete trovare la pace». Quella via per la santità mostrata dalla Madonna segue la storia della Chiesa fin dall’alba dei tempi e ora da Medjugorje viene riproposta per tutti i fedeli davanti all’orrore della modernità segnata dalla guerra e non dalla pace di Cristo e di Maria: «I santi siano per voi intercessori ed esempi da imitare per vivere una vita santa. Io sono con voi ed intercedo presso Dio per ciascuno di voi», scriveva ancora la veggente riportando le parole del messaggio della Madonna. L’attesa ora è tutta per il nuovo messaggio in arrivo dopo le ore 20 questa sera da Medjugorje, come ormai nuova tradizione dopo l’approvazione del Vaticano tramite il visitatore apostolico della Santa Sede Mons. Aldo Cavalli.



L’ANNIVERSARIO DI PADRE SLAVKO E LA TESTIMONIANZA CON LA VIA CRUCIS A MEDJUGORJE

Nell’attesa di capire su cosa punterà la Madonna di Medjugorje nel suo ultimo messaggio alla cristianità prima di Natale (dove è previsto storicamente il doppio messaggio a Marija Pavlovic e Jacov Colo), si è celebrato ieri 24 novembre 2024 il 24esimo anniversario di Padre Slavko Barbaric, morto sul monte Krizevac a Medjugorje dopo aver completato il rito della Via Crucis che sempre ripeteva ogni venerdì assiema a fedeli e pellegrini giunti fino in Bosnia.

Nel 2000, ad un mese da Natale, il sacerdote che fece da direttore e padre spirituale dei veggenti fin dal 1984 con l’inizio delle apparizioni morì nei luoghi da lui attraversati per una vita intera: moriva di infarto, durante le preghiere, dopo aver donato l’esistenza a Dio e alla testimonianza della Verità cristiana tramite la particolarissima esperienza di Medjugorje. In questi giorni nella parrocchia del piccolo paese bosniaco Padre Slavko è stato ricordato in tutte le Messe con la commemorazione per chi ha saputo star vicino ai piccoli ragazzini di Medjugorje negli anni bui in cui nessuno credeva o quasi alle testimonianze sulle apparizioni della Madonna.



IL MESSAGGIO DEI VEGGENTI DI MEDJUGORJE PER LA MEMORIA DI PADRE SLAVKO

Continuano le preghiere e le Sante Messe a Medjugorje in memoria del prete che più di tutti stette vicino ai veggenti ragazzini davanti alle prime apparizioni della Madonna dal 1984 in poi: padre Slavko Barbaric, come spiegano molti fedeli sui canali social della Parrocchia di Medjugorje, «ha amato la Madonna col cuore e realizzato tutti i suoi messaggi». Come ripeteva lo stesso parroco nella sua ultima Messa proprio il 24 novembre 2000, poche ore prima di essere chiamato alla Casa del Padre, «Quasi tutti i messaggi terminano con la frase “Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”. Mi sono spesso chiesto chi è che Maria intende ringraziare, lei che viene dal Cielo. Maria non si aspetta molto da noi, ma vede tutto quello che abbiamo fatto, e per questo ringrazia».

Durante il funerale celebrato due giorni dopo sempre all’interno della Parrocchia di San Giacomo, a nome di tutti i veggenti della Madonna di Medjugorje, Jacov Colo ringraziò fraternamente padre Slavko, ricordando tutti i sacrifici fatti per loro ragazzi, avversati e odiati da quasi tutti all’inizio delle apparizioni. «Fratello, ora tu sei con Lei, tu che hai consacrato la tua vita a Lei, tu che hai fatto di tutto perché tutti conoscessero il suo amore e la sua bontà e questo amore e questa bontà erano proprio in te, come ha potuto sperimentare chiunque ti ha conosciuto», ricordava Jacov nel suo messaggio in memoria del sacerdote bosniaco, recuperato in queste giornate di commemorazioni a 24 anni dalla morte sul Krizevac.