Un messaggio molto breve che richiama ancora una volta però l’invito della Madonna alla conversione di tutti in un mondo che sembra aver dimenticato il proprio legame con l’eterno: il messaggio diffuso dalla veggente Marija Pavlovic (e tradotto dal messaggio originale in bosniaco apparso sul portale “Sardegna Terra di Pace”, ndr) riflette l’essenza stessa di Maria Regina della Pace e Madre di tutti. Propone ai propri figli di essere costante intercessione tra il Signore e le drammatiche vicende umane che la pandemia di oggi ha nuovamente “messo a nudo”. Ecco dunque il messaggio del 25 maggio “offerto” dalla GOSPA per i migliaia di pellegrini dediti alle vicende di Medjugorje:



«Cari figli, vi guardo e vi chiamo: tornate a Dio perché è amore e per amore mi ha mandato a guidarvi sulla via della conversione. Lasciate il peccato e il male, aderite alla santità e alla gioia che regneranno e voi sarete le mie mani tese in questo mondo perduto. Voglio che voi siate una preghiera e una speranza per coloro che non hanno incontrato il Dio dell’amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».



LA PACE DI DIO E QUELLA DELL’UOMO

«‘Vi lascio la pace, vi do la mia pace’. E così ci fa capire che la pace che Lui dà non è la pace a cui noi pensiamo. L’assenza di dolore, di sofferenza, è pace in senso umano, ma l’esperienza ci dice che questo tipo di pace esiste molto raramente», così il Nunzio Apostolico in Bosnia, Mons. Luigi Pezzuto ha salutato la comunità di Medjugorje lo scorso 7 maggio.

In attesa del nuovo messaggio in arrivo normalmente entro la sera (con la traduzione delle parole della Madonna riportate dalla veggente Marja), l’intenzione di pregare per la pace è il messaggio centrale rilanciato dal Nunzio vaticano: una pace però “diversa” da quella che abbiamo in mente, «È la pace che esiste nel profondo dei nostri cuori. La sofferenza umana. come la vediamo noi. ci priva di serenità, ci priva di pace. Nelle situazioni della vita in cui abbiamo preoccupazioni e incontriamo difficoltà, se guardiamo i problemi, i dolori e le sofferenze insieme a Gesù allora Lui porta la nostra croce con noi. Dalla consapevolezza che non siamo soli nella sofferenza, ma in comunione con Gesù, scaturisce la vera pace. E quella pace è molto più grande e più miracolosa della pace umana, terrena, che rappresenta l’assenza di sofferenza e difficoltà».



LA PREGHIERA PER LA FINE DELLA PANDEMIA

Nel giorno in cui si attende il nuovo messaggio “tradizionale” della Madonna di Medjugorje, la comunità dedita alla Regina della Pace celebra il compleanno di uno dei veggenti che ancora vede quotidianamente la GOSPA: il 25 maggio del 1965 nasceva infatti Ivan Dragicevic, fratello dell’altra veggente Mirjana e responsabile delle preghiere quotizzante per giovani e sacerdoti come gli è stato richiesto dalla Madonna in una delle prime apparizioni “misteriose”. Anche da Ivan, come da tutti gli altri veggenti, è giunta la richiesta di preghiera costante per la fine della pandemia: lo scorso 15 maggio con il Rosario del Giorno la “maratona” indetta da Papa Francesco è giunto fino alla parrocchia di San Giacomo a Medjugorje, con particolare intenzione rivolta ai più bisognosi, ai colpiti dal Covid-19 in tutto il mondo e ai migranti.

“IL CAMMINO CON IL RISORTO”

«Camminate coraggiosamente con Cristo Risorto verso il Cielo che è la vostra meta»: esattamente un mese fa il messaggio diffuso dalla veggente Marija Pavlovic rilanciava le brevi ma nette parole della Madonna di Medjugorje in questo lungo e triste periodo di pandemia. È atteso invece per oggi 25 maggio 2021 il nuovo “appuntamento” per i fedeli e pellegrini di tutto il mondo con le parole della GOSPA, nell’attesa di tornare a frequentare i luoghi “misteriosi” di Medjugorje da tempo ormai “limitati” per via della pandemia globale.

«Cari figli! Oggi vi invito a testimoniare la vostra fede nei colori della primavera, che sia la fede della speranza e del coraggio. Figlioli, la vostra fede non venga meno in nessuna situazione e neanche in questo tempo di prova», ribadiva nell’ultimo messaggio la Regina della Pace invitando una volta di più alla conversione del cuore e alla preghiera come segno di fede chiunque lo desideri. In attesa del nuovo messaggio “al mondo” della Madonna, risuonano come attualissime le parole invece riferite nel lontano novembre 1986 riemerse in questi giorni citate dal portale “Medjugorje.ws”: «cari figli, decidete anche voi per l’amore, per poter ardere e conoscere ogni giorno l’amore di Dio. Cari figli, decidetevi per l’amore affinché l’amore prenda il sopravvento in tutti voi, non però l’amore umano, ma l’amor divino».

PREGHIERA DA MEDJUGORJE: LA ‘MARATONA’ PER LA FEDE

Pregare la Madonna e il Figlio Unigenito non è però un “affare” per soli pii e devoti, specie in un periodo di estrema difficoltà globale che ha spesso fatto riscoprire – anche a persone lontane da anni dalle esperienze di fede – l’urgenza e l’impellenza di riscoprire il proprio rapporto con l’infinito. «Cari fratelli e sorelle, il tempo di pandemia ha inciso profondamente sulle nostre vite. Questa prova è un’occasione per testimoniare la nostra fede, per alimentare la speranza e compiere gesti d’ amore attraverso opere di carità corporale e spirituale. In questa esperienza ci sentiamo come la prima comunità cristiana», spiegava lo scorso 19 maggio il Nunzio Apostolico in Bosnia ed Erzegovina mons. Luigi Pezzuto nella “Maratona di preghiera” da Medjugorje. Nella medesima celebrazione,  il Provinciale della Provincia francescana in Erzegovina, padre Miljenko Šteko ha ricordato come «Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che avvolgono il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, Regina della Pace e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione». Infine l’appello rivolto alla Madonna Madre di Dio per porre fine al più presto al dolore e dramma della pandemia Covid-19: «O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro […] Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Gesù, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia».