Si torna a parlare del caso della Madonna di Trevignano stamane a Mattino 4, alla luce della preghiera della veggente Gisella che si è tenuta nella giornata di ieri alla collina delle apparizioni, così come ogni tre del mese. Ieri vi era anche l’inviato del talk di Rete 4, Paolo Capresi, che ormai da anni sta seguendo la vicenda della Madonna di Trevignano, e che ha raccontato di una Gisella “con un ingresso da star hollywoodiana, due macchine, vetri oscurati, sei persone della scorta addirittura vestiti simili ai militari dei carabinieri con la bandierina italiana”.



Paolo Capresi ha anche svelato di essere stato quasi investito, mandando in onda un video che però non chiarisce al meglio cosa sia effettivamente accaduto. Controbatte in studio Solange Marchignoli, avvocato di Gisella, che invece spiega: “Io non trovo nulla di ridicolo in questi body guard, chi le paga queste cose? Non è un problema vostro, ci sono persone che lavorano anche gratis come la sottoscritta”.



MADONNA DI TREVIGNANO, AVVOCATO DI GISELLA: “IL DOTTOR CAPRESI…”

Quindi ha aggiunto: “Il dottor Capresi non è stato investito quindi gridare al lupo al lupo non vuol dire che c’è il lupo. Lui ha tentato di aprire l’automobile di Gisella e questa si chiama violenza privata, lui non è stato investito. Domani mettete la mia clip dal punto di vista contrario e vediamo chi ha ragione. non lo sto accusando, ho il video in cui si vede lui che tenta di aprire l’auto forzando la portiera, io non mento, non si può aprire la portiera di una macchina”.

Capresi però ribatte: “Ma inventarsi di vedere la Madonna è un modo da comportarsi? Venire con i body guard è un modo con cui si può iniziare o concludere una preghiera? E’ un circo che va avanti da troppo tempo”. Ieri Gisella, nel corso dell’apparizione, ha parlato di “falsità dette contro di lei”, ma Federica Panicucci, conduttrice di Mattino4, ha replicato: “L’unica falsità è lei che vede la Madonna”.



MADONNA DI TREVIGNANO, AVVOCATO DI GISELLA: “NON C’È UN PROCESSO PER TRUFFA…”

Solange Marchignoli ha poi ripreso la parola dicendo: “La persona che tenta di aprire la porta di un’auto non è carino, si chiama violenza privata – ha ribadito il concetto – ha fatto una cosa che non si fa”. Quindi ha aggiunto, precisamente: “E’ uso comune parlare di truffa in maniera semplice ma il reato di truffa ha caratteristiche ben precise e inoltre depositare una querela non vuole dire avere un processo ma vuol dire avere una indagine, quindi non parliamo di truffa”.

Ma quante persone c’erano al campo? “Ieri non superavano le 20 unità – dice Capresi – compresi gli addetti d’ordine, i musicanti, chi annaffiava le piante, direi 30 persone in totale di cui 20 fedeli, i cosiddetti irriducibili, comunque un numero sempre enorme visto che la Madonna non appare e le grazie e i miracoli non ci sono, non vengono dimostrati”.