A Storie Italiane si torna a parlare del caso della Madonna di Trevignano e in collegamento vi era un ex fedele di Gisella, Carlo, che ha portato la sua testimonianza circa il fatto che la veggente abbia parlato diverse volte in chiesa, sia a Trevignano quanto ad Assisi, con il permesso del parroco locale: “Ho ricordo ben precisi di quella gita ad Assisi in questa Chiesa è stato consentito a Gisella di parlare dall’altare, erano pochi i suoi adepti ma ho assistito a quella scena. Oltre a quello ho partecipato nella chiesa di Trevignano al rosario che viene fatto, ora da un po’ di tempo in collina, quel rito veniva svolto all’interno della chiesetta di Trevignano e io ho assistito a questo, ho visto questo”.
E ancora: “Sono talmente tante le cose da ricordare… il tutto farcito con gli adepti che sentivano profumi di fiori d’arancio, e quindi quello era motivo di conferma del misticismo della signora Scarpulla e tutto questo in chiesa con il permesso del vescovo”, parole che noi riportiamo come vengono dette senza possibilità di verificare la sua storia.
MADONNA DI TREVIGNANO, L’EX FEDELE CARLO: “ERANO DEGLI EVENTI STRAORDINARI”
“Erano degli eventi straordinari – ha proseguito l’ex testimone della Madonna di Trevignano – da poter raccontare e testimoniare agli altri. Io in quella chiesetta di Trevignano ci sono stato più volte, a volte non riuscivo ad entrare perchè c’era tanta gente, curiosi ma anche credenti, tutti stretti attorno alla Scarpulla per tutti questi eventi straordinari e i miracoli che lei ha raccontato di aver fatto. Ovvio che tutto questo è stato amplificato dal fatto che lei ha parlato in una chiesa”.
Di nuovo sulla gita ad Assisi: “Ha parlato di come Gesù si era presentato a lei, che si era spaventata, raccontava dei miracoli con il sacerdote seduto nei primi banchi che la guardava in adorazione. Io sono rimasto sconvolto, ero in fondo alla chiesa”. Don Francesco Cristoforo, in collegamento, commenta: “Il fatto che abbiano permesso a Gisella di parlare è responsabilità del parroco e si tratta di fatti risalenti a prima del “divieto” del vescovo”. Carlo ha aggiunto poi parole forte: “Per me è un film dell’orrore, io sono testimone dall’inizio di questa situazione, neanche il nome era vero, io ho scoperto dopo che non si chiamava Gisella ma Giuseppa. Io sono stato allontanato dalla mia figlia per questo, non la sento più da mesi mia sorella”. E ancora: “Una delle sciagure annunciata dalla Scarpulla erano tre giorni di buio e la fine del mondo ma gli adepti sarebbero stati salvati perchè prescelti dalla Madonna e in quei giorni non si poteva uscire di casa e per questo facevamo scorti alimentari, questo prima del lockdown per il covid, quindi immaginatevi lo stato d’animo delle famiglie”.