Storie Italiane torna a parlare del caso della Madonna di Trevignano e in collegamento vi era Paola Felli, ex portavoce dell’associazione, che ha deciso di staccarsi dal gruppo religioso. “Mi sento a disagio rivedendomi, ho il magone, mi sento male, ero dentro una realtà che non era quella reale, che mi era stata fatta vedere”.



“Io sono andata a denunciare – ha proseguito – dopo le minacce molto pesanti che mi ha fatto Cardia, una denuncia che ho presentato ieri in Procura, sono andata in depressione per 4 o 5 mesi, al punto che sono sparita, sono andata in cura anche da un’analista. La mia esposizione mediatica che ci è stata, ero ovunque in tv ed ero completamente invasata, e ciò che si riscontra nelle situazioni manipolatorie che sono simile a quelle che si raccontano nei personaggi disturbati che poi uccidono le donne. Si parla da un bombardamento iniziale, poi viene criticata, attaccata, screditata”.



MADONNA DI TREVIGNANO, PAOLA FELLI: “AD APRILE DELL’ANNO SCORSO…”

Quindi l’ex portavoce di Trevignano ha proseguito: “Ad aprile dell’anno scorso avevo iniziato a fare domande ai Cardia sui bilanci e le beneficenze essendo entrati nel terzo settore. Avevo chiesto i bilanci da visionare con insistenza”. Poi quando è riuscita a vederli: “I bilanci secondo me non andavano bene soprattutto per quanto riguarda le donazioni”.

Paola Felli ha proseguito: “E’ stato un brutto periodo, molto pesante, tutto questo nasce quando io comincio a non vederci chiaro sui bilanci. Sulla beneficenza trovo solo 4.000 euro e sono molto evasivi, senza darmi risposte. Ho deciso quindi di non fare più la portavoce e di iniziare a parlare a nome mio, visto che comunque la Madonnina lacrimava e c’erano i messaggi”.



MADONNA DI TREVIGNANO, PAOLA FELLI: “DEVO RECUPERARE IL RAPPORTO CON I FIGLI”

“Poi dopo cosa succede, quando ho chiamato Gianni al telefono, parlando di bilanci, lui mi ha minacciato pesantemente e se fossimo di persona secondo me mi avrebbe messo le mani addosso, io mi sono dovuta fermare, ero in macchina, perchè non ero più in grado di continuare e sono rimasta 20 minuti. E’ una mia sensazione che mi avrebbe messo le mani addosso per via delle offese”, parole da cui ovviamente prendiamo le distanze fino a prova contraria. “Mi è arrivato subito dopo un messaggio di Gisella in cui si scusava”.

Sulle minacce di Gianni: “Mi ha detto gridando che sarebbe venuta a casa mia e mi avrebbe gonfiato, un discorso inequivocabile”. E ancora: “Io non mi sono ancora ripresa, non sto bene al 100%. Io per loro mi sarei buttata nel fuoco, li avrei difesi a livello fisico, ero condizionata. Anche i miei figli mi volevano interdire, devo oggi recuperare il rapporto con loro, a livello famigliare tutto questo mi è costato tantissimo e quando ho ricevuto quelle minacce, sono andata in depressione perchè ho avuto un “risveglio”. E ancora: “Io non credo più alla Madonna di Trevignano ne alle lacrime oggi”.