Storie Italiane, programma in diretta su Rai Uno, torna ad occuparsi del caso della Madonna di Trevignano e della veggente Gisella. La giornata del programma ha riferito subito le ultime novità: “Gisella non ha lasciato l’Italia, si trova in un paesino, sta molto male ed è seguita da un medico legale. Gisella non è scappata, non ha staccato le utenze e non ha prelevato soldi dal conto corrente e il 3 maggio sarà come ogni 3 del mese nella proprietà dove è stato realizzato il luogo di preghiera in attesa del messaggio della Madonna che lei poi riferirà ai fedeli”.
Sull’eventuale indagine aperta nei confronti della veggente Gisella, ha aggiunto: “Un investigatore privato su mandato di alcuni ex fedeli è andato a casa della veggente e non trovandola ha presentato un esposto/querela a suo carico per i reati ascrivibili a queste presunte apparizioni, in particolare per i soldi dati dai fedeli alla signora Gisella che vanno dai 1.000 ai 123mila euro. Nelle prossime ore lo stesso investigatore si recherà presso la guardia di finanza per chiedere un blocco dei conti correnti dell’associazione, chiedere conto delle movimentazioni e i soldi. Inoltre dovrebbe arrivare un’altra denuncia verso l’allora il vescoco, il padre spirituale e il prete polacco scomunicato che si trovava sempre accanto a Gisella durante le apparizioni”
MADONNA DI TREVIGNANO, STORIE ITALIANE: “L’EX VESCOVO…”
Quindi l’inviata di Storie Italiane sulla Madonna di Trevignano ha proseguito: “L’attuale Vescovo ha fatto scattare lo scorso 7 marzo un’indagine per fare luce su questa Madonnina che piange olio e sangue, nonchè i vari messaggi che riceverebbe Gisella. Il vescovo precedente, invece, pare abbia avvallato e rafforzato il fenomeno della Madonna di Trevignano, al punto da portare la Madonnina come un trofeo lungo la navata della chiesetta. Questo è avvenuto fino a che alcuni non hanno iniziato a lamentarsi ed esprimere i propri dubbi”.
Una fedele sentita da Storie Italiane ha confermato: “L’ex Vescovo ha alzato la Madonnina sulla navata. Io ho espresso dei dubbi, io mi auguro per lei che vi sia un fondo di verità, se è stata una farsa ha fatto del male a tante persone”. Un altro fedele sentito da Storie Italiane ha aggiunto: “Io per Gisella avrei dato la vita, ero convinto al 100% che fosse il messaggero della Madonna. Mi sono avvicinato a lei anche perchè mia moglie aveva avuto un incidente gravissimo. Ci vedevamo una volta a settimana, e posso testimoniare che la Madonna ha pianto senza che nessuno la toccasse, eravamo in 6 e tutti l’abbiamo vista. Io avevo paura del marito non perchè fosse cattivo – ha continuato – ma stava come un cane mastino contro che avrebbe potuto dire qualcosa che mettesse a repentaglio le visioni”. Il fedele ha poi avuto dei dubbi su una ditta che doveva realizzare dei lavori sulla famosa collina delle apparizioni: “Questa ditta era nata il giorno prima o forse non esisteva quindi me ne sono andato via”. Il pensiero di Roberto, un altro fedele che ha raccontato: “I messaggi di Gisella ci hanno allontanato dalla Chiesa dopo averci creduto, siamo tornati ad avvicinarci alla Chiesa solo dopo il 2021. Noi comunque non conosciamo persone che davano soldi per le preghiere”. Così infine il direttore di Novella 2000, Roberto Alessi: “La tracciabilità dei soldi è d’obbligo. Sono previste donazioni anche con una certa tracciabilità come si legge sul sito della Onlus, si parla di donazioni fino a 30mila euro, che si può dedurre dalla dichiarazioni dei redditi, è tutto un lessico da commercialista che mette in apprensione. Ho letto i messaggi mariani e nei messaggi di marzo si dice che i cuori di noi fedeli sono di pietra e viviamo nelle tenebre, messaggi così duri da parte della Madonna di fanno tremare e ci mettono a disagio perchè la Madonna è accogliente.